03/11/2009, 00.00
RUSSIA
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Lo Stato russo vuole restringere le attività degli evangelici

Solo i responsabili evangelici possono predicare. I fedeli devono avere l’autorizzazione del governo. Proibita l’evangelizzazione a chi “ha la fedina penale sporca”. Multe salate per chi prega o predica senza autorizzazione.

Mosca (AsiaNews) - Il ministero russo della Giustizia ha proposto emendamenti alla legge federale sulla “Libertà di coscienza e le organizzazioni religiose” che, se approvati, introdurranno forti  restrizioni alle attività degli evangelici nel Paese. La comunità è in allarme: se la proposta diventerà legge, gli evangelici tra le altre cose non potranno più pregare liberamente senza un’autorizzazione e tra i loro membri non potranno comparire persone “con la fedina penale sporca”. Condizione quest’ultima, che preoccupa anche gli altri gruppi religiosi perché sdoganerebbe l’intromissione dello Stato nella libertà di coscienza dell’individuo.

Il documento apparso a metà ottobre sul sito del ministero della Giustizia – e ripreso da Gazeta.ru – contiene, per la prima volta, una definizione precisa per “attività evangelica”; nel testo se ne parla come l’“attività di un’associazione religiosa tesa a diffondere il suo insegnamento confessionale tra le persone che non ne sono membri con l’intento di attrarre queste persone nell’associazione stessa”.

Le comunità evangeliche sono note per il loro aggressivo proselitismo anche in zone di guerra e anche a rischio della vita. In Russia, d’altro canto, la Chiesa ortodossa è da sempre molto attenta a tutelare la sfera d’influenza contro e schierata contro ogni forma di proselitismo.

Secondo la proposta del ministero della Giustizia, solo i responsabili di un’organizzazione evangelica hanno il diritto di predicare. Tutti gli altri (per gli evangelici ogni fedele è anche sacerdote, ndr) avranno bisogno di un’autorizzazione dalle autorità. Anche agli stranieri verrà richiesto il possesso di un’autorizzazione scritta per diffondere l’insegnamento. Il documento proibisce ai predicatori, sia russi che stranieri, di guidare preghiere in chiese e monasteri di altre comunità, di offrire benefici materiali o sociali a potenziali nuovi adepti e di usare l’uso della forza, la pressione psicologica o la manipolazione delle coscienze.

Se gli emendamenti verranno approvati, nella dichiarazione per registrarsi come comunità religiosa, bisognerà fornire alle autorità informazioni sui propri leader. Requisito fondamentale sarà l’assenza tra adepti, fondatori e anche semplici membri della congregazione, di persone condannate per incitamento all’odio interetnico e interreligioso o altri crimini di natura estremista. “Il problema è che non si può conoscere la fedina penale di ogni fedele – spiega il diacono Andrei Kuraev, professore all’Accademia ecclesiastica di Mosca – né d’altro canto gli si può chiudere la porta in faccia”. “Così - denuncia Kuraev - sarà lo Stato a decidere chi ha il diritto o meno di appartenere a un’organizzazione religiosa”.

Le pene per gli eventuali trasgressori sono per lo più pecuniarie: chi coinvolge minori nelle attività religiose, senza il consenso dei genitori, dovrà pagare una multa tra i 2 e i 5mila rubli. Pregare senza autorizzazione costerà agli evangelici fino ai 7mila rubli. Chi, nonostante una condanna penale per estremismo, si ostinerà a predicare sarà multato dai 7 ai 10mila rubli. Le attività evangeliche svolte in chiese di altre comunità, ospedali o edifici governativi saranno sanzionate con multe fino a 15mila rubli.

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