16/05/2006, 00.00
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Lo Yasukuni potrebbe far saltare il discorso di Koizumi al Congresso Usa

di Pino Cazzaniga

Suscita commenti in Giappone e Corea del sud la lettera di un parlamentare Usa, secondo il quale "per la generazione che ricorda Pearl Harbor, una visita di Koizumi allo Yasukuni dopo un discorso al Congresso sarebbe un affronto".

Tokyo (AsiaNews) – Le contestate visite di Junichiro Koizumi al santuario Yasukuni potrebbero mettere in discussione il previsto intervento del primo ministro giapponese al Congresso, in occasione della sua prossima visita negli Stati Uniti. Un parlamentare americano ha infatti chiesto a Koizumi l'assicurazione di astenersi dal visitare il santuario, come condizione per poter pronunciare un discorso al Congresso in sessione congiunta a fine giugno.

La richiesta è stata espressa da Henry Hyde (82) in una lettera indirizzata al presidente della Camera Dennis Hastert. "Senza questa assicurazione - ha scritto Hyde - la visita di Koizumi al Campidoglio disonorerebbe il luogo dove Franklin Roosvelt ha pronunciato il famoso discorso 'giorno dell'infamia' all'indomani del proditorio attacco giapponese a Pearl Harbor (dicembre 1941)". Hyde afferma che "un discorso di Koizumi al Congresso è benvenuto perchè fatto dal rappresentante di uno dei più fedeli alleati degli Stati Uniti", ma ha aggiunto che "per la generazione che ricorda Pearl Harbor, una visita di Koizumi allo Yasukuni dopo un discorso al Congresso sarebbe un affronto". Tra i criminali di guerra là venerati c'è anche Hideki Tojo, che era primo ministro quando il Giappone ha attaccato gli Stati Uniti. Hastert non ha ancora risposto alla lettera del parlamentare.

Finora il governo statunitense si è astenuto dal criticare apertamente il premier giapponese per le sue ripetute visite al "sacrario dei caduti," dove vengono onorati anche 14 criminali di guerra condannati dal "Tribunale di Tokyo". Solo a livello diplomatico gli è stato consigliato di rinunciarvi per gli effetti negativi che ne derivano nei rapporti con la Cina e la Corea.

La lettera mette in imbarazzo lo stesso presidente George W. Bush che a Koizumi, l'alleato fedele, si appresta a offrire accoglienze trionfali durante la prossima visita di Stato, che sarà l'ultima. In settembre allo scadere del periodo della sua presidenza del partito liberaldemocratico, lascerà anche la presidenza del governo.

Dal canto suo, Koizumi rispondendo in parlamento a un' interpellanza ha detto che "il governo degli Stati Uniti comprende il vero motivo delle mie visite allo Yasukuni". Secondo quanto scrive il quotidiano Asahi, funzionari governativi a Tokyo ritengono che la lettera esprima l'opinione di un singolo politico.

Di parere opposto sono i media della Corea del sud. "Il primo ministro Koizumi, scrive l'editorialista del quotidiano Joongang, non può prendere alla leggera il suggerimento del signor Hyde come se fosse l'opinione di una sola persona". Anche in Giappone tra i cittadini e i politici non sono pochi coloro che si oppongono alle visite del premier allo Yasukuni.  Secondo quanto si legge nel quotidiano coreano "il segretario generale del partito liberal democratico Makoto Koga, che è anche presidente della Nippon Izokukai, l'associazione dei familiari dei caduti per la patria, ha detto che tra i cambiamenti che intende proporre al sacrario dei caduti è inclusa la rimozione delle tavolette che onorano i criminali di guerra".
"Anche quest'ultimo incidente - si legge nell'Asahi - conferma l'importanza del problema dello Yasukuni. Effettivamente nel contesto delle relazioni del Giappone con le vicine nazioni asiatiche si prevede che esso giocherà un ruolo decisivo nella scelta del successore di Koizumi".

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