01/10/2016, 12.53
CINA
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Lo yuan entra nel paniere del Fondo monetario internazionale. Ma cambia poco

di Wang Zhicheng

Da oggi lo yuan è all’interno del paniere dello SDR, di cui fanno già parte dollaro, euro, yen, sterlina. Ma lo yuan non è pienamente convertibile. Le speranze che la mossa porti a riforme economiche nel Paese.

Pechino (AsiaNews) – Dal primo ottobre lo yuan renminbi entra a far parte del paniere delle cinque monete comprese nello SDR (Special Drawing Right), uno speciale fondo del Fondo monetario internazionale, che può essere scambiato con tutte le altre monete. Di questo paniere fanno parte il dollaro, l’euro, lo yen giapponese e la sterlina britannica.

La data del primo ottobre, festa della Repubblica popolare cinese, è stata scelta apposta per dare più enfasi a questo passo con cui la moneta cinese si pone affianco alle maggiori monete mondiali.

Molti analisti parlano però solo di “un gesto simbolico”.

In effetti, per entrare nelle SDR, un Paese deve essere un “grande esportatore” e la sua moneta deve essere “pienamente convertibile”.

La prima condizione è di sicuro attuata: la Cina è forse la prima potenza economica mondiale. Ma la seconda condizione tarda a venire perché lo yuan, sebbene sia sempre più usato in alcune transazioni internazionali, non è pienamente convertibile. Di più, il governo mantiene stretto il suo tasso di cambio col dollaro Usa e per ora non accetta che la sua moneta fluttui secondo l’economia di mercato.

Al presente, lo yuan costituisce solo l’1,1% delle riserve di cambio delle banche centrali, in confronto al 63,7% per il dollaro.

Per una moneta che possa essere scambiata con libertà nei mercati internazionali, la Cina dovrebbe rivedere e ristrutturare la sua economia interna: controllo sul debito; ristrutturazione delle imprese statali; migliori regole per il mercato azionario e minori controlli sui capitali.

L’entrata dello yuan nello SDR è vista da alcuni come una specie di catalizzatore che potrebbe portare a una tanto attesa riforma economica del Paese. Interrogato dal South China Morning Post, Peter Wong Tung-shun, capo esecutivo della Hsbc, ha espresso il suo desiderio: “Noi crediamo che le autorità cinesi continueranno a produrre riforme nel mercato finaziario e dei capitali, aprendo gradualmente la porta a flussi oltre frontiera, garantendo che la Cina e il renminbi siano sempre più integrati nel sistema finanziario globale”.

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