09/08/2018, 10.11
INDONESIA
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Lombok, un’altra scossa da 6,2 gradi colpisce l’isola. Sale il numero delle vittime

Continua a tremare l’isola indonesiana. Il numero di morti, secondo le fonti militari sul luogo, è salito a 381: 165mila gli sfollati. Mancano strutture sanitarie adeguate dove ricoverare i feriti, cibo e medicine. Il portavoce dell’Agenzia nazionale per le calamità fa appello alla comunità internazionale.

Mataram (AsiaNews/Agenzie) - Un'altra scossa di terremoto da 6,2 gradi della scala Richter ha colpito questa mattina l’isola di Lombok, già colpita da una forte scossa da 7,0 domenica 5 agosto. Più di 150mila persone non hanno più una casa. Molti abitanti sono accampati ai bordi delle strade o nei campi di riso. Gli sfollati nelle tendopoli improvvisate dicono che stanno finendo il cibo. Più di 1.400 i feriti, mancano strutture sanitarie adeguate per il ricovero e medicine.

Ancora di fatto incerto il numero delle vittime. L'Agenzia nazionale per la gestione delle calamità (Bnpb) dice che l'ufficio sta verificandone il numero. Il governatore del Nusa Tenggara occidentale Muhammad Zainul Majdi e l'Agenzia nazionale di ricerca e salvataggio (Basarnas) hanno annunciato lo stesso numero mercoledì, che è di 226 morti. Il comando locale dei militari indonesiani ha detto che i decessi sarebbero 381. Mentre il Bnpb afferma che il numero di morti accertati è 164, fino a mercoledì.

Il portavoce dell'Agenzia nazionale per le calamità Sutopo Purwo Nugro lancia l’allarme: “Abbiamo ancora bisogno di aiuti a lungo termine, anche se abbiamo già ricevuto qualcosa dai vari governi delle regioni”.

Nugroho dice che “i cadaveri stanno iniziando a puzzare e crediamo che alcune persone sepolte siano ancora vive, è un momento critico”. I soccorritori cercano i sopravvissuti sotto le macerie di case, scuole o moschee. A causa delle strade dissestate i soccorsi faticano ad arrivare nelle zone di montagna, dove il terremoto ha colpito con più forza.

“In alcuni villaggi la distruzione è quasi del 100%, tutte le case sono crollate, le strade sono crepate e i ponti non sono agibili” riferisce Arifin Muhammad Hadi, portavoce della Croce Rossa indonesiana.

I militari indonesiani dicono che tre aerei trasportatori Ercole sono arrivati all’aeroporto di Lombok  con cibo, medicinali, coperte, tende e serbatoi d'acqua.

I cittadini lamentano ritardi nei soccorsi. “Qui non c'è stato alcun aiuto” racconta  Multazam, 36 anni, rimasto insieme a centinaia di altre persone sotto teloni, in una risaia asciutta fuori del villaggio di West Pemenang. “Non abbiamo acqua pulita, quindi se vogliamo andare in bagno usiamo un piccolo fiume nelle vicinanze”.

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