17/06/2010, 00.00
INDIA
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Lotta per la terra: blocchi stradali nel Manipur

di Walter Fernandes
Vecchie incomprensioni e problemi mai risolti causano un duro confronto tra il governo del Manipur e i tribali Naga, che bloccano per settimane la principale autostrada dello Stato. Mancano generi essenziali e il governo minaccia arresti. Il gesuita p. Fernandes spiega ad AsiaNews la difficile situazione.

New Delhi (AsiaNews) – Da 2 mesi studenti tribali Naga bloccano l’autostrada 39 che collega lo Stato del Nagaland al Manipur. Una controversia sui diritti e le terre dei tribali ha bloccato i rifornimenti e nel Manipur mancano generi essenziali come cibo per neonati e medicine salvavita. Il gesuita padre Walter Fernandes compie per AsiaNews un’analisi della difficile situazione.

Ieri il governo centrale ha chiamato in via d’urgenza i Segretari capi di entrambi gli Stati per discutere una possibile soluzione. Il governo del Manipur ha anche emesso un ordine di arresto contro i leader degli studenti autori del blocco, ma i tribali Naga considerano la misura solo quale un grave insulto e un tentativo di criminalizzare le loro rivendicazioni. Ecco le spiegazioni di p. Walter Fernandes, direttore del Centro ricerche sociali nordorientali di Assam

“I 3,5 milioni di abitanti del Manipur sono divisi in 3 gruppi etnici principali: i Meitei e le comunità collegate che sono circa il 60% della popolazione, i tribali Naga e i tribali Chin-Kuki che insieme sono circa il 34%. La zona collinosa dove vivono i tribali costituisce circa il 90% del territorio dello Stato. Quindi il 60% della popolazione occupa il 10% del territorio e vorrebbe avere più spazio. Lo Stato del Manipur è diviso in 9 distretti, controllati alcuni da un’unica etnia e altri a composizione mista”.

“La causa scatenante il conflitto sono state le controversie sulle elezioni del Consiglio Autonomo del Distretto. I Naga sin dai primi anni ’80 hanno chiesto la ‘Sixth Schedule’ [norma della Costituzione indiana che vuole garantire i diritti delle minoranze etniche e dei tribali]. Il governo del Manipur ha accettato la richiesta ‘con aggiustamenti locali’ ma non ha specificato meglio. La principale controversia riguarda le zone collinari, che il governo del Manipur vorrebbe aprire alla gente delle pianure mentre i Naga lo vogliono impedire. Ma la questione non è stata affrontata in modo pubblico. La Sixth Schedule protegge il terreno dei Naga perché è considerato essenziale per la loro identità tribale. C’è disaccordo tra Naga e i tribali Kuki-Mizo. Le zone tribali sono disciplinate dall’Hill Areas Act, legge che il governo ha modificato 3 volte dal 1971. I Naga dicono che questa legge ha affievolito il loro diritto, così hanno coniato lo slogan: ‘No Sixth Schedule, no elezioni’. Ma lo Stato ha proceduto per tenere le elezioni [senza riconoscere questo principio]”.

“Il governo si oppone all’applicazione del Sixth Schedule anche per il problema della ‘Integrazione Naga’. Naga è un nome generico che viene riferito a circa 26 tribù. Circa le metà di loro vivono in Nagaland; alcune nel Manipur tra cui i Tanghkul, la maggior tribù Naga a cui appartiene il noto leader Muivah; altre ancora nell’Arunachal Pradesh e nell’Assam. I Meitei temono che questa ‘integrazione’ comprenda anche una [riunione] territoriale. Per cui il Manipur perderebbe gran parte del suo territorio per [costituire] il Greater Nagaland. I Chin-Kuki sono ambigui su questo problema”.

“Questo è lo scenario della controversia. Quando il governo del Manipur ha deciso di andare avanti con le elezioni per il Consiglio, i Naga e una parte dei Kuki-Mizo si sono opposti. Il Capoministro ha promesso di discutere circa il Sixth Schedule dopo le elezioni, ma nessuno gli ha creduto. Per reazione la Associazione All Naga Student di Manipur (Ansam) ha bloccato la circolazione sull’Autostrada 39, che è vitale per il Manipur. Le elezioni sono state svolte e l’affluenza è stata davvero bassa nei 3 distretti dominati dai Naga, alta negli altri 2 e media nei rimanenti 2 distretti tribali”.

“La tensione è cresciuta quando Muivah ha deciso di visitare il villaggio nativo e il governo del Manipur gli ha negato il visto di entrata. Gli hanno offerto di portarcelo in elicottero, ma gli hanno rifiutato l’accesso per via strada al c.d. confine Mao Gate. Le autorità gli hanno impedito di passare e nei disordini che ne sono seguiti sono morti 2 studenti. La controversia ha assunto una nuova dimensione quando la Naga Student Federation è venuta da Kolima, capitale del Nagaland, a Manipur per organizzare le celebrazioni per il proprio giubileo d’oro. Il governo del Manipur ha avuto paura di maggiori problemi e ha minacciato di arrestarli se non andavano via. Le autorità hanno anche emesso un ordine di arresto contro i leader ANSAM”.

“Così il Nagaland è stato coinvolto nel blocco stradale e l’attenzione è stata distolta dalle questioni-base delle elezioni e del Sixth Schedule che hanno causato il blocco. Ora è importante trovare un compromesso sulla vicenda elettorale. Come pure occorre un accordo sul problema etnico e la controversia territoriale nel Manipur e trovare un’interpretazione del Sixth Schedule che non consenta l’integrazione dei Naga nel modo temuto dal governo del Manipur. Il Sixth Schedule serve a tutelare la terra dei tribali senza danneggiare le altre comunità. Chi vuole permettere un dialogo tra le diverse comunità etniche deve anzitutto confrontarsi con tale questione e con il blocco stradale”.    

 

(Ha collaborato Nirmala Carvalho)

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