25/01/2008, 00.00
PALESTINA - ISRAELE
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L’Egitto cerca di chiudere il passaggio di Rafah; Hamas apre nuove falle nel muro

di Joshua Lapide
Quasi impossibile fermare la marea umana alla ricerca di beni di prima necessità. Israele teme l’uscita di terroristi e il loro infiltrarsi a partire dal Sinai. Ma teme soprattutto che la popolazione palestinese assalti il confine israeliano. Le promesse di Annapolis sembrano ferme e cresce la violenza.

Gaza (AsiaNews/Agenzie) – Le truppe egiziane hanno cercato di isolare di nuovo il confine con Gaza, ricostruendo il muro abbattuto nei giorni scorsi, ma in altre parti della frontiera, militanti di Hamas hanno aperto nuove falle, abbattendo filo spinato e muretti con un bulldozer.

Dalle 15 di oggi pomeriggio (ora locale) le truppe egiziane hanno tentato di fermare la folla di palestinesi che si recava in Egitto per cercare beni di prima necessità, dopo mesi di embargo e di privazioni. I soldati hanno dapprima formato cordoni umani, poi hanno usato getti di acqua, e hanno anche sparato. Infine sono riusciti a contenere la massa di persone che desiderava rompere l’isolamento creato dall’embargo israeliano 7 mesi fa, dopo la presa di potere di Hamas sulla Striscia. Nei giorni scorsi, dalle falle prodotte al confine, come un fiume in piena sono usciti almeno 700 mila persone, la metà degli abitanti della Striscia. Molti di loro hanno cercato di riportarsi a Gaza cibo, carburante, frigoriferi, piccoli generatori, sapone, acqua, medicine, sigarette: tutte cose che scarseggiano a causa dell’embargo.

Secondo il ministero israeliano della Difesa la falla e la fuoriuscita della massa umana è servita a gruppi terroristi ad armarsi e in futuro a tentare di attaccare Israele dal Sinai. Per questo, le forze di difesa israeliane hanno alzato il livello di vigilanza.

Ma secondo diversi analisti, il timore degli israeliani è che la popolazione di Gaza faccia la stessa cosa al confine con Israele. In tal caso l’esercito israeliano si troverebbe a contatto diretto con decine di migliaia di palestinesi frustrati da anni e impoveriti dall’isolamento forzato.

A quasi due mesi dall’incontro di Annapolis, e dalle promesse di George Bush per una soluzione entro un anno, le promesse di pace sono stagnanti e tutto sembra ancora scivolare nella violenza: continuano i razzi da Gaza contro le cittadine israeliane del sud; si allargano gli insediamenti delle colonie ebraiche nei territori occupati. Ultime violenze da registrare: ieri alcuni coloni israeliani hanno ucciso 2 palestinesi nell’insediamento di Kfar Etzion; alcuni palestinesi armati hanno ucciso un poliziotto israeliano di frontiera; nella notte, aerei militari israeliani hanno ucciso 4 militanti di Hamas, fra i quali uno dei comandanti del gruppo, Mohammed Abu Harb.

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