19/09/2016, 11.28
INDONESIA
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L’Indonesia onora p. van Lith, primo missionario di Java

di Mathias Hariyadi

Il sacerdote olandese (1863 - 1926) ha annunciato per primo il cristianesimo sull’isola, dove “sincronizzò” la fede cattolica con le religioni indigene. Grande educatore, fondò numerose scuole da cui sono uscite personalità di primo piano dell’Indonesia, compreso mons. Soegijapranata SJ, primo vescovo nativo del Paese. Viene ricordato anche per aver battezzato 171 indigeni il 14 dicembre 1904.

 

Jakarta (AsiaNews) – Il ministero dell’Educazione indonesiano ha deciso riconoscere in modo ufficiale il grande contributo dato alla nazione dal missionario olandese p. Franciscus Georgius Josephus van Lith SJ (1863 - 1926), il primo ad annunciare il vangelo ai nativi di Java e grande educatore. P. Gregorius Budi Subanar SJ, professore all’università gesuita di Yogyakarta, è stato chiamato a Jakarta per ritirare il premio.

P. van Lith è conosciuto per la sua opera missionaria ed educativa nella provincia di Java Centrale. La cifra della sua opera è stata la “sincronizzazione” degli insegnamenti cattolici e della religiosità tradizionale delle popolazioni javanesi, chiamata “Kejawen”. Sua fu anche l’idea di affidare la diffusione della fede e l’opera di evangelizzazione alle mani dei “nativi indigeni”.

Per migliorare lo studio del Vangelo e il compito dell’annuncio, il gesuita fondò la prima scuola cattolica a Muntilan (Java Centrale), dove ragazzi provenienti da ogni background religioso, culturale ed etnico possono ricevere un’educazione. Questo tipo di proposta era una novità nel panorama nell’Indonesia dell’epoca, ancora sotto il dominio olandese.

La struttura fu da subito un successo e formò numerose personalità di primo piano del ‘900 indonesiano, fra cui: mons. Albertus Soegijapranata SJ, primo vescovo nativo in Indonesia; IJ Kasimo, fondatore del Partito cattolico e membro dell’esecutivo durante il governo di Sukarno, primo presidente della Repubblica e padre fondatore dello Stato moderno. 

L’opera di p. van Lith non si fermò all’istituto di Muntilan. Nel piccolo villaggio di Semampir il gesuita costruì una scuola e una chiesa. In seguito allargò il complesso di Muntilan con la “Normaal School” nel 1890, la “Kweek School” (pensata per formare insegnanti,1904) e un istituto per direttori scolastici nel 1906. La scuola per insegnanti ricevette da subito 107 iscrizioni, di cui ben 32 di persone non cattoliche.

La figura del missionario gesuita è legata anche ad un avvenimento che viene ancora ricordato dalla Chiesa locale. Il 14 dicembre 1904 il sacerdote battezzò 171 nativi di Java a Sendang Sono (regione di Kulon Progo).

Parlando ad AsiaNews, p. Gregorius Budi Subanar SJ sottolinea l’importanza della figura di p. van Lith per tutta la Chiesa indonesiana: “Grazie all’opera di questo missionario olandese sono nate decine di figure di primo piano per la nazione, compreso il commodoro di marina Josaphat Sudarso [che anni dopo avrebbe perso la vita in battaglia, mentre combatteva gli olandesi per l’indipendenza ndr] e molti altri che non sono ancora riconosciuti in modo pubblico”. Grazie alle opere fondate dal sacerdote a Muntilan, continua p. Subanar, “si è diffuso nel Paese un grande legame fra il cattolicesimo e il nazionalismo”, che ha aiutato la diffusione della fede in tutta la nazione.

P. van Lith fu anche citato da Giovanni Paolo II durante la sua visita in Indonesia il 10 ottobre 1989: “Voglio ricordare – disse il Papa – la figura più importante per l’inizio del cristianesimo a Java, cioè p. van Lith”.

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