23/10/2008, 00.00
CINA - UNIONE EUROPEA
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L’Ue premia il dissidente cinese Hu Jia, nonostante le “minacce” di Pechino

Il Parlamento europeo gli assegna il Premio Sakharov, riconoscimento “per la battaglia quotidiana per la libertà degli attivisti cinesi”. Ieri l’ambasciatore cinese aveva ammonito per i “seri danni” che la scelta di Jia avrebbe avuto nei rapporti Ue-Cina. Domani il presidente Ue Sarkhozy a Pechino per discutere della crisi finanziaria globale.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il Parlamento dell’Unione europea (Pe) ha assegnato il prestigioso Premio Sakharov per la libertà di pensiero al dissidente cinese Hu Jia, detenuto in Cina per reati d’opinione. L' ha annunciato oggi Hans-Gert Pottering, presidente dell’assemblea. Ieri Pechino aveva “ammonito” Strasburgo che questo avrebbe potuto avere gravi conseguenze nei loro rapporti.

“Con questa premio a Hu Jia – ha spiegato Pottering – il Parlamento riconosce con fermezza e decisione la battaglia quotidiana di tutti i difensori cinesi dei diritti umani”.

Hu, pechinese di 35 anni, si è battuto per i diritti dei malati di Hiv-Aids ed è diventato, in Cina e all’estero, un simbolo di chi lotta con coraggio per i diritti. Lo scorso dicembre è stato arrestato per avere criticato il governo, per iscritto e su internet, per la violazione dei diritti, ultimamente per la demolizione di interi quartieri a Pechino per la costruzione di opere olimpiche. Ad aprile è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere per “istigazione alla sovversione contro lo Stato”, per gli articoli su internet che rivelano i suoi “rapporti con le potenze straniere, tesi a screditare l’immagine della Cina”. Sua moglie Zeng Jinyan è da mesi agli arresti domiciliari sorvegliata a vista, insieme alla figlia di pochi mesi. I suoi genitori sono tra le migliaia di intellettuali condannati nel 1957 quali “elementi di destra” per avere criticato il governo. In un’intervista ha raccontato che “poiché i miei genitori erano bollati come elementi di destra, nessun bambino voleva giocare con me”.

Ieri, quando è emersa con forza la sua candidatura per il premio Sakharov (dal nome del dissidente sovietico Andrei Sakharov morto nel 1989), assegnato ogni anno a chi dedica la vita alla difesa dei diritti e della libertà, l’ambasciatore cinese presso l’Ue Song Zhe in una lettera al presidente del Parlamento ha espresso “profondo rincrescimento”, aggiungendo che “se il Parlamento europeo dovesse assegnare il premio a Hu Jia, sarebbe un’inevitabile offesa per il popolo cinese e causerebbe seri danni ai rapporti Cina-Ue”. “Non riconoscere i progressi della Cina sui diritti umani e insistere in una contrapposizione farebbe solo aumentare l’incomprensione tra le due parti.”

Hu è stato anche candidato al premio Nobel per la pace, assegnato pochi giorni fa all’ex presidente finlandese Martti Ahtisaari. Anche allora Pechino protestò che Hu è un criminale e che la sua scelta avrebbe offeso l’intera nazione.

Domani il presidente Ue di turno Nicolas Sarkhozy sarà a Pechino per il summit Europa-Asia, nel quale vuole persuadere la Cina e altri Stati asiatici a una revisione congiunta del sistema finanziario globale.

 

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