01/12/2016, 11.06
INDONESIA
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L’unità vincerà il settarismo: manifestazioni in tutto il Paese contro gli integralisti islamici

di Mathias Hariyadi

Migliaia di persone sono scese in piazza in 33 province per difendere il motto “Bhinneka Tunggal Ika”, unità nella diversità, su cui si fonda l’Indonesia. Vestiti con nastri biancorossi (i colori della bandiera) cittadini laici, religiosi e membri dell’esercito hanno mandato un messaggio ai movimenti radicali che voglio dividere il Paese.

Jakarta (AsiaNews) - “Bhinneka Tunggal Ika”, unità nella diversità, è il motto in difesa del quale migliaia di persone sono scese in piazza ieri in 33 province indonesiane. La manifestazione pacifica, ha visto la partecipazione di tutti gli strati della società: laici, religiosi e militari. Vestiti con nastri biancorossi (i colori della bandiera indonesiana), i cittadini hanno celebrato i valori su cui si fonda l’unità del Paese, per contrastare le correnti islamiche estremiste che tentano di dividere la nazione.

La marcia è stata organizzata a due giorni dalla grande manifestazione annunciata dagli integralisti islamici contro il governatore cristiano di Jakarta, Basuki Tjahaja Purnama detto “Ahok”, accusato di blasfemia. La tensione è salita a Jakarta e nel resto del Paese, dopo che i movimenti radicali (su tutti il Fronte di difesa islamico) hanno promesso di occupare le vie centrali di Jakarta nonostante gli avvertimenti della polizia e dell’esercito. Il 28 novembre gli organizzatori e le autorità si sono accordate sui luoghi permessi per la manifestazione.

Il 4 novembre scorso, una grande marcia di fedeli islamici è sfociata in episodi di violenza e ha subito le infiltrazioni di agitatori politici con l’obiettivo di screditare il presidente Joko Widodo, alleato del governatore Ahok.

La manifestazione di ieri, dicono i partecipanti, è un messaggio diretto a quei partiti islamisti, per dire che ci sono molte più persone che difendono l’identità dell’Indonesia, fondata sul rispetto e sulla tolleranza della diversità. A Jakarta diverse personalità cattoliche (sacerdoti, suore e laici) si sono unite alla celebrazione di fronte al Monumento nazionale (Monas), fianco a fianco con esponenti dell’esercito e di diversi ambienti della società. Si tratta della seconda manifestazione di questo tipo dopo quella del 19 novembre scorso.

Dal momento della sua indipendenza, il 17 agosto 1945, l’Indonesia riconosce sei religioni: islam, cattolicesimo, protestantesimo, induismo, buddismo e confucianesimo. Accanto a queste sono tollerate le “fedi ancestrali” professate da alcuni gruppi etnici. La nazione è stata fondata secondo i principi dei Pancasila, che il primo presidente Sukarno ha voluto inserire come preambolo alla Costituzione laica. Questi cinque pilastri sono: fede in un unico Dio; giustizia e civiltà umana; unità dell’Indonesia; democrazia guidata da saggezza; giustizia sociale. 

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