03/08/2017, 12.35
INDIA
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Maharashtra, la legge contro il boicottaggio sociale è una svolta per i cristiani Dalit

Questa legge darà una grande dignità ai cristiani Dalit e ai cristiani tribali, che spesso vengono espulsi dai villaggi e costretti a vivere una vita da migranti ai margini della società. Le norme prendono in considerazione tutti gli ambiti dei diritti umani e si pongono contro tutte le discriminazioni su basi morali: l'accettazione sociale della lingua, dell'abbigliamento, le inclinazioni politiche o sessuali.

New Dehli (AsiaNews) - Con il via libera presidenziale sulle norme approvate nel 2016 contro il boicottaggio sociale (prevenzione, divieto e repressione), il Maharashtra è diventato il primo Stato del Paese ad adottare una legge che intende imporre il rispetto di precise regole di convivenza fra le caste. 

Il Consiglio dei cristiani indiani (Gcic) ha accolto con favore la nuova legge del Maharashtra perché proibisce gli abusi dei consigli informali dei villaggi. “Un passo nella giusta direzione per fermare l'oppressione nei confronti di alcune categorie di persone come i cristiani Dalit”, ha spiegato ad AsiaNews, Sajan K George, presidente Consiglio dei cristiani indiani (Gcic). La legge considera tutti gli ambiti dei diritti umani e si pone contro le discriminazioni su basi morali, dall'accettazione sociale all'inclinazione politica o sessuale. Si spinge perfino a proibire le imposizioni sulle persone al fine di far loro indossare un particolare tipo di abbigliamento o ad utilizzare un particolare tipo di linguaggio.

Nei villaggi i cristiani tribali e Dalit subiscono vessazioni per la loro casta e la loro fede in Gesù Cristo. “Il boicottaggio sociale ha anche gravi implicazioni economiche poiché i nostri amici cristiani che costituiscono la gran parte dei poveri e dei lavoratori agricoli salariati quotidiani non vengono impiegati nel lavoro, non vengono riforniti di razioni alimentari e non hanno accesso ai pozzi del villaggio”, spiega Sajan K George.

“Questa legge”, continua, “darà una grande dignità ai cristiani Dalit e ai cristiani tribali, che spesso vengono espulsi dai villaggi e costretti a vivere una vita da migranti ai margini della società”. Anche gli stessi genitori e parenti talvolta discriminano e cacciano i loro figli, nel caso di conversionie al cristianesimo.

“Il divieto di boicottaggio sociale, se attuato con giustizia nella società indiana contribuirà a rendere più umane le comunità e la nostra società", ha concluso Sajan K George.

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