23/12/2008, 00.00
NEPAL
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Maoisti assediano la redazione del Nepali Times

di Kalpit Parajuli
È il terzo attacco subito dall’editrice Himalmedia in tre mesi. Sull’ultimo numero di un suo magazine pubblicava un reportage sui sindacati. Poteste dell’opposizione e della federazione della stampa. Già 70 industrie hanno sospeso la produzione a causa delle proteste degli aderenti alla All Nepal Trade Union Federation
Kathmandu (AsiaNews) - Nel pomeriggio del 21 dicembre aderenti dei sindacati maoisti hanno preso d’assalto gli uffici della Himalmedia nella capitale nepalese ferendo due persone e danneggiando alcuni locali.
 
Venti persone appartenenti a diverse sigle della federazione maoista dei lavoratori hanno fatto irruzione nei locali della editrice che pubblica il settimanale in lingua inglese Nepali Times ed il quindicinale, Himal Khabarpatrika.
 
L’ultimo numero del magazine, il più diffuso nel Paese, presentava come articolo principale un reportage sulla situazione di anarchia generata dai sindacati maoisti tra i lavoratori nel settore dei media e degli affari.
 
Kunda Dixit, direttore del Nepali Times e firma dell’Himal presente durante l’attacco del 21, afferma che si tratta di “un attacco diretto alla libertà di stampa. I maoisti vogliono controllare i media”.
 
Secondo Dixit la strategia dei sindacati è quella di intimorire i giornali. Per Himalmedia si tratta del terzo attacco subito negli ultimi tre mesi. Dopo l’assalto, il direttore del Nepali ha dichiarato: “Si sentono incoraggiati a compiere gesti come quello di oggi perché in passato non è stata compiuta nessuna azioni contro di loro, anche se avevamo sporto denuncia”.
 
Salikram Jamkattel, membro dell’Assemblea costituente e leader della All Nepal Trade Union Federation, ha accusato Himalmedia di infangare con i suoi articoli l’immagine del sindacato e affermato che l’editrice voleva licenziare 16 impiegati, notizia smentita dai giornalisti delle due testate.
 
La federazione nepalese dei giornalisti (Fnj) e la Nepal Press Union and Reporters’ Club hanno deplorato l’attacco e chiesto sanzioni verso gli autori del fatto, alcuni dei quali sono stati identificati dagli stessi giornalisti attaccati il 21.
 
Dopo gli incidenti dell’ Himalmedia tutti i partiti dell’opposizione hanno accusato il governo di voler imbavagliare la stampa. Il primo ministro Prachanda ha respinto le accuse e chiesto maggior collaborazione da parte di tutte le correnti politiche.
 
I sindacati maoisti stanno creando problemi al governo in diversi settori dell’economia del Paese. Più di 70 industrie, tra cui alcune multinazionali, sono state costrette a sospendere la produzione dopo le proteste dei sindacati: alcune rischiano di non riaprire. Lo stesso è accaduto nella città di Nagarkot, a 30 chilometri della capitale, dove oltre 400 attività commerciali, tra alberghi e ristoranti, hanno chiuso i battenti a causa degli scioperi lanciati dalle sigle dei sindacati di settore.
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