13/06/2011, 00.00
VIETNAM-CINA
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Mar Cinese meridionale: esercitazioni della marina vietnamita, condanna di Pechino

In mattinata ha preso il via la prima parte e durerà nove ore, la seconda in serata. Impegnate navi con armi e artiglieria, ma non saranno lanciati missili. Per Hanoi sono manovre annuali di "routine". I media cinesi parlano di sfida militare verso Pechino. Nuove proteste dei vietnamiti contro le mire cinesi sulle isole Spratly e Paracel
Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - La marina vietnamita ha lanciato una serie di esercitazioni al largo della costa, in un periodo di forte tensione con Pechino per la disputa sui confini nel mar Cinese meridionale. Hanoi precisa che le manovre "non hanno nulla a che vedere" con i recenti incidenti navali. Al contrario, i media cinesi condannano le esercitazioni definendole una "sfida militare" verso la Cina. Intanto, le autorità vietnamite continuano a "tollerare" proteste e manifestazioni di piazza contro Pechino.
 
Un funzionario della marina vietnamita, dietro anonimato, conferma che in mattinata ha preso il via la prima parte delle esercitazioni, per una durata di nove ore, al largo della disabitata isola di Hon Ong, circa 40 km al largo della costa. Si tratta di esercitazioni "di routine" annuali, che coinvolgono diverse tipologie di armi e artiglieria. Ma non verranno lanciati missili. La seconda parte, in programma in serata, durerà cinque ore. Il militare precisa che "[le esercitazioni] non hanno nulla a che fare con i recenti incidenti" che hanno coinvolto Cina e Vietnam nel mar Cinese meridionale.
 
Nelle scorse settimane in due diverse occasioni, navi da esplorazione vietnamite e peschereccii cinesi si sono scontrate nelle acque contese attorno alle isole Spratly e Paracel, i cui fondali sarebbero ricchi di petrolio e altri gas naturali. Pechino, Hanoi e altre nazioni dell'area rivendicano il possesso dei territori e lo sfruttamento delle risorse.
 
Più di tutti la Cina, affamata di energia e materie prime, intende estendere la zona di influenza nell'area, sconfinando in territori che - secondo il diritto internazionale e i confini marittimi - non le spetterebbero. I media di stato cinesi condannano le esercitazioni vietnamite, definendole una prova di forza di carattere militare volta a sfidare Pechino.
 
Intanto in Vietnam continuano le proteste in chiave anti-cinese (v.foto). Anche ieri, come domenica 5 giugno, si sono tenute manifestazioni di fronte all'ambasciata ad Hanoi. Un centinaio di persone hanno brandito cartelli, intonato canti e slogan fra cui "abbasso la Cina" e "le Spratly e le Paracel appartengono al Vietnam". Le autorità di Hanoi hanno "tollerato" la manifestazione; solo dopo diversi minuti è intervenuta la polizia, la quale ha però permesso ai dimostranti di sfilare attorno a Hoan Kiem Lake, nel cuore della capitale.
 
Fra le nazioni della regione Asia-Pacifico, la Cina è quella che avanza le maggiori rivendicazioni in materia di confini marittimi nel mar Cinese meridionale, che comprendono le isole Spratly e Paracel, disabitate, ma assai ricche di risorse e materie prime. L’egemonia nell’area riveste un carattere strategico per il commercio e lo sfruttamento delle materie prime, fra cui petrolio e gas naturale.  A contendere le mire espansionistiche di Pechino vi sono il Vietnam, le Filippine, la Malaysia, il Sultanato del Brunei e Taiwan, cui si uniscono la difesa degli interessi strategici degli Stati Uniti nell’area. 
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