15/06/2019, 09.00
INDIA
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Miao, gare di scacchi e cubo di Rubik per ‘superare inisieme gli esami della vita’ (Video)

La competizione era organizzata dalla Newman Educational Society, il braccio educativo della diocesi. In 46 scuole studiano 17mila alunni, in maggioranza non cristiani. Portavoce della Chiesa del nord-est: “I libri aiutano a superare un esame. Invece giocare, pregare, fare attività di gruppo, suonare, mangiare insieme, condividere e prendersi cura l’uno dell’altro: questo aiuta a superare l’esame che si chiama ‘vita’”.

New Delhi (AsiaNews) – Una competizione tra studenti per sviluppare le loro capacità mentali: per questo la Newman School di Neotan, nella diocesi di Miao (Arunachal Pradesh), ha organizzato gare di scacchi e del cubo di Rubik. Ad AsiaNews p. Felix Anthony, portavoce della Chiesa cattolica del nord-est dell’India, spiega che l’obiettivo dei giochi “è contribuire allo sviluppo integrale dei bambini”.

Le gare di abilità mentale si sono svolte in diverse fasi, e la finale è stata disputata il 13 giugno. In totale, 45 studenti si sono qualificati per il titolo dai precedenti incontri. Nella categoria “junior” degli scacchi, i vincitori sono stati Ongdangchai Sangwal (7ma classe) e Gannem Ronrang (5a classe); per quella “senior”, hanno vinto Agem (10ma classe) e Kamdong Khohai (9a). Per quanto riguarda il cubo di Rubik, ha trionfato Rajat Lamra (9a classe), che ha risolto il rompicapo in 47 secondi.

P. Felix insegna nella scuola da cinque anni. Essa è la sede principale della Newman Educational Society, il braccio educativo fondato dalla diocesi nel 2000 per occuparsi dell’istruzione dei giovani, in particolare dei ceti più poveri della società. Nella sede di Neotan sono iscritti 450 alunni; in generale la società gestisce 46 scuole in otto distretti, che offrono corsi dalla quinta alla decima classe.

Negli istituti cattolici, riporta il sacerdote, “studiano più di 17mila alunni, seguiti da 500 insegnanti, in maggioranza non cristiani. La maggior parte di loro riceve istruzione in forma gratuita”. Lo scopo con cui è nato il braccio sociale, “così come ha voluto il vescovo, mons. George Pallipparambil, è assicurarsi che tutti i bambini ricevano un’istruzione di qualità. Nessuno deve essere privato del diritto alla buona educazione a causa della mancanza di denaro”.

Per venire incontro anche alle difficoltà di spostamento, “quasi tutti gli alunni sono alloggiati negli ostelli gestiti dalle scuole: i maschi abitano con i sacerdoti, mentre le femmine con le suore. In questo modo evitiamo ai bambini di dover percorrere ogni giorno tanti chilometri a piedi dai villaggi alla scuola. Alcune località da cui provengono si trovano a tre giorni di cammino”.

P. Felix crede che “la scuola non serva a dare solo un diploma. In quel caso, il certificato sarebbe un banale pezzo di carta. Noi crediamo che la vera educazione passi dalla formazione del comportamento della persona. Un libro di testo è un buono strumento per diventare intelligenti e sapienti, ma la vera educazione è fuori dai banchi”. In conclusione afferma: “I libri aiutano a superare un esame. Invece giocare, pregare, fare attività di gruppo, suonare, mangiare insieme, condividere e prendersi cura l’uno dell’altro: questo aiuta a superare l’esame che si chiama ‘vita’”.

(Photo e video credit: p. Felix Anthony)

 

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