01/08/2011, 00.00
VIETNAM
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Migliaia di catechisti agli incontri svoltisi in tutto il Vietnam

di Thanh Thuy
Tutte le diocesi hanno organizzato conferenze e seminari per coloro che seguono la via indicata dal beato Andrew di Phu Yen, il “protomartire del Vietnam”. Un mese dedicato a chi diffonde la Parola di Dio, al loro operare come testimoni della fede, cercando di superare le difficoltà di ogni giorno.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Il mese di luglio è stato dedicato ai catechisti da tutte le 26 diocesi del Vietnam. Conferenze, seminari, forum, corsi di formazione e attività personali hanno coinvolto migliaia di catechisti, nel ricordo del beato Andrew di Phu Yen, il “protomartire del Vietnam”.

Nato nel 1624, assistente di un missionario gesuita, arrestato durante la persecuzione iniziata nel 1644, fu messo a morte il 26 luglio di quell’anno, per essersi rifiutato di rinnegare la sua fede. Nel corso della cerimonia per la sua beatificazioni, il 5 marzo del 2000, Giovanni Paolo II disse: “le parole che ripeteva, avanzando risolutamente sul cammino del martirio sono l’espressione di ciò che ha animato tutta la sua esistenza: ‘rendiamo a Dio amore per amore, vita per vita’”.

Per questo, il mese di luglio è stato dedicato ai catechisti, al loro operare come testimoni della fede, cercando di superare le difficoltà di ogni giorno.

Nella diocesi di Da Lat, tutti i 185 catechisti delle parrocchie di Bao Loc si sono riuniti il 14 e 15 per partecipare a un corso di formazione.

Il 22 e 23, la diocesi di Phan Thiết ha riuniti 80 responsabili e aiutanti delle comitati per il catechismo di tutte le parrocchie ne seminario di San Nicola. E’ stata un’occasione per celebrare la festa del beato Andrew. Rivolgendosi ai presenti, il vescovo, mons. Joseph Vũ Duy Thống, ha evdenziato che “i catechisti hanno un ruolo importante per lo sviluppo della conoscenza e della comunione all’interno della Chiesa. Ho apprezzato il vostro quotidiano sacrificio. Vi siete impegnati per la cooperazione con le parrocchie, coinvolgendovi nella educazione alla fede dei bambini e dei giovani”.

Il 25, in un’atmosfera amichevole, tutti i 250 catechisti delle parrocchie di Hai Phong si sono riuniti nell’ufficio del vescovo e hanno esposto le loro esperienze e discusso della loro formazione. Il vescovo, Joseph Vũ Văn Thiên, ha ricordato che “insegnare il catechismo non è un lavoro, ma una missione. Siamo invitati a cooperare con la Chiesa. La Chiesa ha fiducia che noi andremo a insegnare la Buona Novella e a testimoniarla con la nostra vita”.

Il 25 e 26 luglio è stata la volta di tutti i 900 catechisti della diocesi di Ban Mê Thuật, che si sono riuniti nella parrocchia di Long Điền per partecipare a un colloquio sul tema: “incontro – dialogo per testimoniare”. Il vescovo Vincent Nguyễn Văn Bản sottolineando “l’entusiasmo” dei presenti li ha esortati a “continuare nella missione, perchè sono molte le persone che hanno bisogno di voi”.

Il 26 e 27, una diocesi di montagna, Lạng Sơn ha organizzato il 12mo programma di esame di catechismo e Bibbia. Sono state giornate di incontri e scambi di esperienze e anche di opportunità, per 200 bambini, di imparare. E anche centinaia di giovani di 13 parrocchie hanno preso parte agli esami.

Venendo infine a una grande e moderna città, il Comitato per il catechismo dell’arcidiocesi di Saigon ha organizzato, dal 18 al 24, una “Settimana di catechismo” sul tema “Io scelgo Gesù”. Sono stati duemila i catechisti che hanno preso parte a incontri, seminari e assemblee.

Mons. Borngia Francis Trần Văn Khả, di ritorno da Roma, ha detto che “i catechisti si sono resi conto che insegnare catechismo è diffondere la Parola di Dio, che porta felicità agli altri. Ricordiamoci che le nostre famiglie sono il primo ambiente nel quale insegnare il catechismo”.

Il cardinale Jean Baptist Phạm Minh Mẫn ha detto che “il maggiore insegnamento sul tema ‘Io scelgo Gesù’ mi è venuto dal Santo Padre Giovanni Paolo II. E cosa ha detto a proposito dello scegliere Gesù?”. “Noi – ha proseguito – non possiamo vedere Dio. Ma Lui è la strada per giungere alla nostra destinazione. Per questo siamo diligenti nel seguirlo e nel ricevere i sacramenti. Per esprimere sempre di più la nostra fede e per essere sempre più credenti”. Il cardinale ha infine ringraziato “tutti i miei fratelli e sorelle che insegnano catechismo, portando la Buona Novella alla popolazione della città”.

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