27/02/2007, 00.00
PAKISTAN
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Minacce di morte al vescovo di Faisalabad e a due musulmani, impegnati nel dialogo

di Qaiser Felix
Da dicembre scorso mons. Coutts, uno studioso islamico e un noto giornalista, continuano a ricevere intimidazioni da estremisti, contrari al loro lavoro a favore dell’armonia sociale in Pakistan. Mons. Coutts: la nostra missione continua, non ci faremo spaventare.

Faisalabad (AsiaNews) – Il vescovo cattolico di Faisalabad e due musulmani - un giornalista e uno studioso - hanno ricevuto minacce di morte per aver partecipato ad un incontro interreligioso in una madrassah della zona alcuni mesi fa. A rivendicare le telefonate e le lettere minatorie, in cui tutti e tre vengono chiamati “infedeli”, è stato uno sconosciuto gruppo estremista, che si autodefinisce “Fronte dei soldati islamici”. Mons. Jospeh Coutts, a guida della diocesi di Fasialabad, ha subito assicurato: “Non ci faremo spaventare da queste intimidazioni, continueremo con le nostre attività interreligiose a favore dell’armonia sociale e della pace del Paese”.

Negli ultimi anni Faisalabad, la terza città del Pakistan, ha vissuto un positivo sviluppo delle relazioni tra cristiani e musulmani. Questo anche grazie all’impegno in prima persona di mons. Coutts all’interno di comitati locali che vedono la partecipazione di diversi esponenti musulmani. Ma vi sono anche numerose Ong, che lavorano insieme per promuovere il dialogo e il rispetto reciproco.

Ad ogni modo gli ultimi incidenti mostrano la dura opposizione che tali iniziative incontrano da parte di estremisti e fanatici. In seguito ad un incontro interreligioso svoltosi in occasione del Natale in una scuola islamica, Siddique Lasani Sarkar - responsabile della madrassah e noto studioso - mons. Coutts e Khawar Javed Shafiq - giornalista e presidente della World Tolerance Organization - hanno iniziato a ricevere lettere e telefonate minatorie dal cosiddetto “Fronte dei soldati islamici”.

Il 17 febbraio scorso, alcuni religiosi musulmani armati, sono entrati nella redazione del mensile “Finance Centre”, diretto da Khawar Javed Shafiq, chiedendo dove si trovasse “il nemico dell’islam”. Uno dei redattori ha risposto che Khawar Javed era fuori per seguire alcuni eventi, così gli uomini se la sono presa con lui aggredendolo e avvertendo che sarebbero tornati per uccidere il direttore. Prima di andarsene hanno saccheggiato la stanza, preso il cellulare del ragazzo e distrutto i registri dell’ufficio chiudendo dentro il malcapitato redattore. Dopo poco tempo una chiamata anonima sul cellulare, ha  Khawar Javed ha ricevuto una, in cui avvertendolo che sarebbe presto morto a causa delle sue attività contrarie all’islam. Lasani Sarkar e Khawar Javed Shafiq hanno sporto denuncia alla polizia, al contrario di mons. Coutts, che non ha voluto prendere iniziative a riguardo. Finora, però, nessuno è stato arrestato.

Khawar Javed, 34 anni spiega con coraggio  ad AsiaNews: “Vogliamo apportare un cambiamento positivo nella nostra società affinché ognuno venga rispettato come essere umano. Il programma interreligioso del Natale nella madrassah è stato una cosa unica nel nostro Paese”. Il giornalista racconta che la World Tolerance Organization è nata in Pakistan nel 2002 dopo l’assassinio del giornalista Daniel Pearl; da allora si organizzano numerose attività di dialogo tra le religioni. Al momento Khawar Javed ha chiuso il suo ufficio e interrotto la pubblicazione del mensile per paura di attacchi estremistici.

Dal canto suo il segretario personale di Lasani Sarkar assicura che lo studioso andrà avanti con la sua missione per l’armonia interreligiosa e non si farà spaventare da tali minacce, peraltro già ricevute in passato. “Condanniamo questi musulmani disonesti – conclude – che operano per vantaggio politico sfruttando una personale ed erronea interpretazione della religione”.

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