08/10/2012, 00.00
FILIPPINE
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Mindanao: luci e ombre dell'accordo storico fra ribelli islamici e governo

Il documento segna la nascita della nuova regione autonoma di Bangsamoro e dà il via ai dialoghi di pace con il Moro Islamic Liberation Front (Milf). Esso è stato però boicottato da diversi gruppi islamici contrari alla semplice autonomia. I cattolici temono le concessioni del governo sull'utilizzo della sharia. Nella nuova entità sono incluse due città con una grande presenza di cristiani.

Zamboanga (AsiaNews) -I ribelli islamici del Moro Islamic Liberation  Front (Milf) e governo filippino annunciano la conclusione dell'accordo quadro sulla nuova regione autonoma di Mindanao, primo passo porre fine al quarantennale conflitto costato circa 120mila morti. I dialoghi fra i delegati delle due parti si sono conclusi ieri a Kuala Lumpur (Malaysia), con un discorso del presidente Benigno Aquino in collegamento da Manila. Questa mattina il governo ha comunicato che la cerimonia per la firma dello storico documento si terrà il  prossimo 15 ottobre nella capitale filippina. Nessuno dei rappresentati si è però pronunciato sui tempi del processo di pace, che secondo fonti governative dovrebbe terminare nel 2016 con la fine della legislatura Aquino. 

P. Angel Calvo, missionario clarettiano da quarant'anni nelle Filippine e membro dell'Interreligious Solidarity Movement for Peace a Zamboanga  afferma ad AsiaNews: "Questo è un momento storico per l'isola di Mindanao a maggioranza musulmana. Il presidente Aquino ha dato grandi aspettative per il futuro. Anche se il documento non è stato ancora firmato, la popolazione è fiduciosa ed è convinta che questa sia la strada da percorrere per una pace definitiva nella regione". Mindanao, che raccoglie la maggior parte delle risorse naturali del Paese, soprattutto miniere d'oro. Le poche società presenti hanno subito in questi anni di guerriglia continui attacchi da parte di gruppi armati e rapimenti a fondo di estorsione.  La possibilità di una fine del conflitto con i ribelli islamici rappresenta anche una grande opportunità economica per la popolazione, che potrà in futuro godere degli investimenti di Paesi stranieri e agganciarsi alla ripresa economica del Paese che ha una crescita annuale del 5,8%.

Tuttavia p. Calvo smorza parte degli entusiasmi e sottolinea che l'accordo è frutto di un compromesso. "Il Milf -afferma - rappresenta solo una parte del panorama estremista islamico che insanguina Mindanao dal 1972. Fra essi vi sono Abu Sayyaf, gruppo terrorista vicino ad al-Qaeda nato negli anni '90 e il Bansamoro Islamic Freedom Fighetrs (Biff), gruppo creato nel 2011 da ex membri del Milf ostinati ad ottenere la piena indipendenza della regione". Oggi il loro portavoce Abu Misri ha annunciato che il gruppo  "sosterrà tutto ciò che è utile per la popolazione di Mindanao ma solo se l'accordo porterà a una reale indipendenza della regione".

La nuova regione autonoma di Bangsamoro sostituisce l'Autonomus Region in Muslim Mindanao (Armm) definita dallo stesso presidente un "esperimento fallito" che non ha fermato le violenze e ha permesso alle famiglie più potenti di arricchirsi. L'utilizzo del termine "Bangsamoro", parola locale per identificare la comunità islamica, è un segno della volontà di Manila di riconoscere il dominio ancestrale delle terre da parte delle etnie di religione musulmana. La creazione della nuova regione semi-autonoma sarà sottoposta a referendum popolare. Il governo manterrà il controllo della difesa e della sicurezza, nonché la gestione della politica estera ed economica. Le parti daranno vita a un Comitato provvisorio per gestire la fase di transizione che dovrà supervisionare cinque province, tre città e sei comuni che faranno parte della regione autonoma.

 Lungo 13 pagine, il documento è frutto di mesi di incontri e consultazioni fra Milf, governo e membri della società civile, fra cui i rappresentanti della Chiesa cattolica, protestante e minoranze tribali. Esso prevede: il lento disarmo delle milizie armate, una nuova legge per le elezioni dei rappresentanti del governo locale e la possibilità di utilizzare la sharia per risolvere le controversie interne alla comunità musulmana. Fonti di AsiaNews avvertono che l'applicazione della legge islamica preoccupa la comunità cristiana e la Chiesa, che però non si è ancora pronunciata in via ufficiale. L'accordo prevede l'aggiunta di sei nuove città e diversi villaggi alle cinque province dell'attuale Armm: Zamboanga-Basilan - Sulu e Tawi Tawi. Fra i nuovi centri vi sono Cotabato e la città di Isabela, dove i cristiani sono circa il 50%.  (S.C.)

 

 

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