13/09/2013, 00.00
EGITTO
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Minya, gli islamisti sequestrano una chiesa protestante per trasformarla in moschea

Per la comunità cristiana di Monshaat Baddini nella provincia di Samalout, gli islamisti sono dentro l’edificio dal 14 agosto. La polizia non è mai intervenuta per arrestarli. Da quasi un mese nessun cristiano può entrare. Sul muro della chiesa campeggia la scritta “moschea dei martiri”.

Minya (AsiaNews/ Agenzie) - I Fratelli Musulmani hanno trasformato in moschea una chiesa protestante evangelica a Monshaat Baddini nella provincia di Samalout (Minya, Alto Egitto). Secondo fonti locali, gli islamisti hanno rimosso tutti gli arredi sacri, i quadri, le icone e recitato la preghiera speciale per consacrare l'edificio ad Allah. Sul muro principale della chiesa campeggia la scritta: "moschea dei martiri e non esiste altro Dio che Allah". 

Menassa Nesseim, pastore della locale comunità protestante, racconta a Mcn-direct (Agenzia di stampa cristiana egiziana) che "dal 14 agosto, giorno dell'assalto islamista contro i cristiani, nessuno è riuscito ad entrare nell'edificio". Egli denuncia l'inerzia delle autorità che hanno accettato il fatto con indifferenza: "Né la polizia, né le forze armate hanno ispezionato la chiesa, per espellere gli occupanti abusivi e restituire l'edificio alla comunità protestante". Per Nesseim i miliziani hanno posto i loro uomini a guardia del complesso. I cristiani hanno paura ad avvicinarsi.  

Gli attacchi contro i cristiani egiziani sono iniziati verso la metà di agosto, dopo lo sgombero dei sit-in dei Fratelli Musulmani al Cairo e in altre città del Paese. Al momento sono oltre 80 le chiese completamente distrutte. Al bilancio si aggiungono 162 fra abitazioni e negozi distrutti e la minaccia quotidiana di subire nuovi assalti e sequestri.

A Delga città della provincia di Minya, gli islamisti hanno creato una sorta di Stato parallelo, trasformando la città in una enclave islamica in cui vige la sharia. Per sopravvivere i cristiani devono pagare  la "jizya" l'imposta di "compensazione" chiesta dal Corano ai sudditi non-musulmani "protetti" tuttavia dalla umma islamica.

 

 

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