17/12/2012, 00.00
INDIA
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Missionari di Madre Teresa: il Natale dei malati di Hiv

di Yesudas MC
Nell’ostello maschile Shanti Dan, Cristo nasce nei sorrisi, nei tormenti e nel desiderio di vita dei malati di Aids. Grazie alle cure dei fratelli Missionari della Carità, i pazienti migliorano e imparano a loro volta a prendersi cura degli altri.

Calcutta (AsiaNews) - Cari amici, il nostro complesso di Shanti Dan è diventato incantevole. La bellezza della nuova strada, gli edifici dipinti in modo splendido e l'area circostante sono abbelliti da piante in fiore e viali alberati. Ma sopra tutto, la bellezza di questo posto sono le persone che vivono qui. Esse rendono bella ogni cosa. I loro sorrisi, le loro risate, i loro talenti, i loro desideri, i loro tormenti e le loro lacrime sono le realtà di questo luogo. In questa realtà, noi fratelli e sorelle riusciamo a vedere la loro bellezza. E possiamo vedere Cristo nascere ancora in questa bellezza: ogni giorno è un nuovo Natale.

Il nostro cammino come fratelli Missionari della Carità dura da 50 anni. La beata Madre Teresa ha fondato la nostra congregazione il 25 marzo del 1963. Il nostro viaggio ha conosciuto la bellezza della luce e delle tenebre. Da questo cammino abbiamo visto la saggezza e i miracoli della vita. Abbiamo contemplato la dimensione mistica della luce e delle tenebre. Nei primi anni, eravamo entusiasti nel servire i più poveri tra i poveri, poi siamo stati attratti dall'aspetto logico e analitico del nostro servizio per i poveri. Adesso comprendiamo che la bellezza della nostra vita con i poveri è un'integrazione di saggezza, miracoli e contemplazione di ciò che è mistico, logico e analitico nel nostro approccio ai poveri. E di entusiasmo. È in questa integrazione che diventiamo belli come Missionari della Carità, vedendo la bellezza di Dio negli altri, e così le nostre vite diventano il Natale - per chi ha bisogno e per quanti lo vogliono.

All'inizio di marzo vedo una vedova di 60 anni piangere in un ospedale e chiedere al medico: "Mio figlio sopravviverà?". Suo figlio Kesto Majhi, 27 anni e 25 kg di peso, giace in un letto d'ospedale, all'ultimo stadio di infezione da Hiv. Egli ha grandi piaghe da decubito e non riesce a muoversi. Il medico non ha risposte da darle, ma con gentilezza annuisce. Lei si volta verso di me e mi chiede: "Mio figlio sopravviverà?". Il ragazzo mi fissa senza dire una parola. Un gesto silenzioso e uno sguardo potente desiderosi di vita e speranza. Lo accogliamo nello Shanti Bavan. Il giorno del suo arrivo all'ostello, uno dei nostri fratelli, originario dell'Africa, lo guarda e mi chiede: "Sopravviverà?". E io: "Sì". "È impossibile".

Qui allo Shanti Bavan, è in mezzo a situazioni disperate che troviamo le meraviglie di Dio all'opera. A poco a poco, la salute di Kesto Majhi è migliorata. Le sue piaghe sono guarite, e gli abbiamo somministrato un trattamento per la sua malattia. Il suo volto ha iniziato a splendere, e speranza e fiducia sono sorte in lui. Pian piano ha ricominciato a camminare. Intanto, la sua salute continuava a migliorare. Adesso, Kesto aiuta gli altri malati dell'ostello. Per noi, il suo sorriso e quello di sua madre sono una celebrazione di Natale.

È accaduto lo stesso con Gurmeet Singh, che da Ludhiana ha viaggiato con sua moglie per cercare un letto allo Shanti Bavan. L'ospedale di Ludhiana non dava lui alcuna speranza di vita, e i suoi genitori non lo volevano. Mani e gambe erano paralizzate e non poteva muoversi da solo. Dopo quattro mesi passati qui all'ostello, Gurmeet Singh camminava e ha ripreso il suo lavoro di elettricista. Abbiamo tante storie di persone che vivono all'ombra della morte, in cerca di vita e amore. Le loro vite, i loro sorrisi e la loro gioia sono un Natale ogni giorno.

"Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse" (Isa 9:1). Il profeta Isaia aveva predetto con sorprendente intuito la speranza per il mondo. Questa intuizione del profeta rende vivo il più grande evento della storia umana. Natale significa celebrazione della speranza.

La bellezza del nostro Shanti Dan è una celebrazione della speranza. Le nostre sorelle sanno dare speranza a 320 donne disabili mentali, 62 ragazze disabili fisiche e mentali, 22 donne e bambini malati di Hiv. Le Missionarie hanno riportato alla vita Agenes, una ragazza con problemi mentali, rendendola capace di prendersi cura di Pratiksha, che ha problemi fisici e mentali.

Il nostro lavoro qui allo Shanti Bavan, con uomini e bambini malati di Hiv/Aids, è un miracolo dell'amore di Dio, che opera attraverso le nostre fragilità e debolezze. Per tutto l'anno, la casa è stata piena. La nostra vita e il nostro lavoro con loro è fioritura interiore, libertà interiore, beatitudine interiore. Una benedizione.

Lasciate che il vostro Natale sia fioritura interiore, libertà interiore, beatitudine interiore per voi, la vostra famiglia e la vostra comunità, e per quanti incontrerete il prossimo anno. Auguro a tutti voi un Felice Natale e un gioioso Nuovo Anno. 

 

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