13/12/2018, 15.17
HONG KONG
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Missionarie dell’Immacolata: da 50 anni ‘umili strumenti’ al servizio di Hong Kong

Educazione, catecumenato, assistenza sanitaria, carità tra i senzatetto e nelle carceri: sono i fronti missionari del ramo femminile del Pime. La superiora delegata: “Gettiamo semi, a prescindere dalle conversioni”. Una messa per ricordare l’arrivo di suor Theresa Pathickal e suor Maddalena Pirodda, l’11 settembre 1968.

Hong Kong (AsiaNews) – Giovani, consumismo, e una vita materialista che va troppo di corsa: alle sfide che attendono la missione della Chiesa ad Hong Kong le Missionarie dell’Immacolata (MdI) rispondono con “il farsi umili strumenti, una presenza cristiana che avvicina le persone e sostiene chi soffre”. È quanto dichiara ad AsiaNews suor Luigia Mindassi (foto 1), superiora delegata delle religiose, che da quasi 40 anni opera nel territorio. “Non sempre – afferma – è possibile parlare di Gesù, ma persino il modo in cui salutiamo le persone o le attenzioni che rivolgiamo loro possono essere una testimonianza di fede”.

Ramo femminile del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), lo scorso 2 dicembre le MdI hanno celebrato con una messa il 50esimo anniversario dell'arrivo delle prime missionarie nell’ex colonia britannica. La funzione, celebrata dal vescovo mons. Michael Yeung Ming-cheung nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano a Tsuen Wan, ha visto la partecipazione di circa 700 persone. Tra queste vi era anche suor Theresa Pathickal (dall’India), la prima suora a giungere ad Hong Kong l’11 settembre 1968 insieme a suor Maddalena Pirodda (foto 2-3).

Con l’istituzione del Collegio Paolo VI, scuola secondaria per ragazze nel quartiere di di Shek Lei, nel 1969 ha avuto inizio il loro impegno nel campo dell’educazione. Il Collegio è una scuola pubblica, la cui offerta formativa segue i programmi approvati dal governo. “All’educazione che forniamo siamo tuttavia libere di dare un taglio cattolico”, afferma suor Luigia. L’istituto, divenuto in breve tempo un punto di riferimento per l’istruzione nel territorio, al momento ospita 800 ragazze, 40 delle quali cattoliche.

Altro campo missionario che sin dai primi anni vede protagoniste le MdI è l’assistenza sanitaria, inclusa quella ai disabili. Nella loro opera, le religiose affiancano soprattutto le organizzazioni diocesane e le parrocchie di Hong Kong. “Cerchiamo di aprire le comunità al mondo esterno, in particolare ai non cristiani e ai poveri”, spiega la superiora. Le missionarie partecipano in modo attivo al ministero pastorale delle parrocchie e accompagnano le persone nel catecumenato. “Vogliamo anche avvicinare ragazzi e ragazze alle necessità ed ai bisogni della società”, afferma suor Luigia.

Per questo, le MdI visitano con regolarità i detenuti nelle carceri di Hong Kong. “Alcune di noi prendono parte a gruppi religiosi – prosegue – altre, come me, operano in gruppi non religiosi. Io mi occupo di donne che affrontano la gravidanza in prigione. Le preparano al parto ed insegniano loro come prendersi cura del bambino. Cerchiamo di renderle mamme più serene”. Altre religiose visitano invece i detenuti non cinesi, con cui leggono il Vangelo e condividono momenti di preghiera.

Altra attività intrapresa dalle MdI è la caritativa tra i senzatetto della città, molto spesso vittime della dipendenza dalla droga. Suor Luigia spiega che il proselitismo non è il principale obiettivo delle religiose. “Noi gettiamo semi: ogni uomo ha diritto di ricevere la Buona Notizia. Forse non verremo mai a conoscenza di conversioni, ma per noi è importante la presenza e la testimonianza cristiana. Quello che rimane è una traccia, un legame molto forte con le persone che incontriamo”.

 “Alcuni anni fa, durante la messa di Pasqua ho incontrato un signore che, spinto dalla moglie, aveva iniziato il catecumenato quando ancora me ne occupavo in prima persona. Gli ho fatto gli auguri e lui ha voluto condividere un ricordo. ‘Rammenti – mi ha chiesto – quando ci dicevi: Non aspettate che i vostri capelli diventino bianchi come i miei per decidere? Beh, ti ho ascoltata’. Non sappiamo quando, ma le parole sincere toccano il cuore delle persone e possono far nascere cose belle.

Al momento, le MdI ad Hong Kong sono 12, quattro per ciascuna delle tre piccole comunità della delegazione. La metà delle suore ha un’età intorno ai 40 anni, mentre il resto è ultrasessantenne. Sono italiane, brasiliane, indiane e cinesi. Come previsto dallo statuto, che le chiama ad andare ad-extra, due religiose originarie di Hong Kong sono in missione all’estero, in Brasile e Bangladesh.

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