06/05/2006, 00.00
INDONESIA
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Molucche e Kalimantan rischiano nuovi conflitti

L'avvertimento di alcuni esperti ad un incontro internazionale sulla pace nella zona: per evitare la minaccia il governo affronti i  problemi irrisolti di discriminazione e povertà crescente.

Ambon (AsiaNews/Jp) – I conflitti tra le comunità etniche e religiose nelle province indonesiane di Molucche e Kalimantan potrebbero riaccendersi se il governo non affronta il problema dell'ingiustizia sociale e delle tensioni presenti nella zona. L'avvertimento arriva da un esperto: Thung Ju Lan dell'Indonesian Institute of Sciences (Lipi). Lo studioso ha partecipato la scorsa settimana ad un incontro internazionale sul tema della pace in queste province. Secondo Thung, dietro la relativa calma nelle Molucche e Kalimantan, la situazione è ancora agitata: le cause che hanno acceso i conflitti rimangono ancora problemi irrisolti.

"Il conflitto tra cristiani e musulmani nelle Molucche ha avuto le sue radici principali – spiega – in un governo debole, nell'ingiustizia sociale e nel divario crescente tra ricchi e poveri".

Thung ritiene che il gap economico tra gli abitanti locali e i migranti potrebbe alimentare nuovi scontri nelle Molucche. Il divario è legato al costante sfruttamento delle foreste e delle risorse minerarie e alla distinzione tra musulmani e non musulmani.

Christianity, un'altra partecipante all'incontro, proveniente da Ambon, ha detto che qui "la distinzione tra le due comunità è spesso causa di incomprensioni. Le elezioni locali hanno più volte acceso conflitti quando i politici cercavano di accaparrarsi i voti  tra comunità diverse per religione ed etnia".

La donna ha sottolineato che la recente autonomia regionale ha portato qualche cambiamento significativo nelle amministrazioni locali. "Jakarta ha speso molti soldi per le province – dichiara – ma i poveri rimangono poveri e ricchi continuano ad arricchirsi".

Thung, che ha svolto ricerche sui conflitti nelle Molucche e a Kalimantan ovest dal 2002 al 2004, delinea per quest'ultima provincia la stessa situazione. Qui il governo locale ha ignorato i problemi principali, che hanno infiammato il conflitto interetnico tra gli indigeni dayak, i gruppi di etnia malay e gli emigrati maduresi da Java. "Dayak e malay - racconta Thung - hanno attaccato i maduresi, perché questi provavano a controllare il settore degli affari locali, quando altri settori sono già nelle mani di burocrati, forze di sicurezza e compagnie estere".

Le violenze a Kalimantan ovest sono esplose tra il 1996 e il 1997 e poi ancora nel 1999. Gli incidenti più gravi si sono verificati nel febbraio 2001, quando almeno 500 maduresi sono stati uccisi nella città di Sampit a Kalimantan centrale.

Secondo Thung, bisogna riformare governo e burocrazia per impedire che queste province chiedano l'indipendenza in futuro. "Le due province – aggiunge – hanno bisogno di leader integri, che trattino la popolazione senza distinzioni di etnia, razza e religione. La riforma burocratica deve essere condotta reclutante le personalità migliori. Le discriminazioni devono finire. Bisogna mantenere la legalità e le forze di sicurezza agire con neutralità".

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