02/02/2016, 11.56
INDIA
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Mons. Mascarenhas : A Ranchi sorgerà un ospedale per i tribali e i poveri

Mons. Theodore Mascarenhas è il vescovo ausiliare di Ranchi nello Stato di Jharkahand. L’ospedale avrà 500 posti letto e formerà infermieri e personale sanitario tra “la propria gente”. Anche il vescovo ha origine tribale e sottolinea l’importanza di rinvigorire l’orgoglio della propria cultura “nella formazione della fede”.

Ranchi (AsiaNews) – In un’area rurale “nei pressi dell’arcidiocesi di Ranchi sorgerà presto il Constant Lievens Hospital and Medical College, una struttura ospedaliera da 500 posti letto che ha l’ambizione di fornire cure mediche soprattutto ai tribali e alle persone emarginate”. Lo dice ad AsiaNews mons. Theodore Mascarenhas, vescovo ausiliare di Ranchi, nello Stato indiano orientale del Jharkahand. Il vescovo esprime le grandi aspettative per il lancio di questo progetto, avviato dalla Conferenza episcopale dell’India (Cbci) e che dovrebbe vedere presto la luce: “Ma abbiamo bisogno del sostegno finanziario e spirituale di tutti”.

Il Jharkahand è tra gli Stati più poveri di tutta l’Unione. È abitato in maggioranza da popolazioni tribali povere e analfabete, tra le quali il tasso di mortalità natale e infantile è elevatissimo. Mons. Mascarenhas dice: “Visitare i villaggi è stata per me una nuova esperienza. Anche se sono un indiano, in tutta la mia vita non avevo mai visto così tanta povertà, mancanza di educazione e di cure sanitarie”.

Secondo i dati della Cbci Society for Medical Education North India, nello Stato di Jharkahand il 43,96% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà; il 12,5% degli abitanti soffre per la mancanza di cibo, a fronte di una media nazionale del 2,3%.  

Per quanto riguarda poi l’accesso alle cure mediche, quasi l’80% delle nascite avviene ancora in casa, in condizioni sanitarie precarie. Inoltre il tasso di mortalità durante il parto è elevato sia per i bambini che per le madri.

Nello Stato muoiono ogni anno 371 donne ogni 100mila nascite, mentre il 45% di loro ha problemi di fertilità e un ulteriore 30% contrae infezioni. Per quanto riguarda i nuovi nati, si registrano 69 decessi ogni 1000 nascite.

Di fronte a tale emergenza sanitaria e sociale, la Cbci ha deciso di costruire qui un ospedale. “Questo – sottolinea mons. Mascarenhas, che è anche direttore esecutivo del comitato a guida del piano – è uno dei progetti più rilevanti, significativi e necessari che la Conferenza episcopale dell’India ha in campo. Il piano prevede la costruzione di un ospedale con 500 posti letto, in modo da fornire adeguate cure mediche soprattutto ai poveri e ai tribali. Inoltre vogliamo formare dottori e infermieri tra la nostra gente, in modo che possano prendersi cura di loro stessi”.

Secondo il vescovo, la fornitura di adeguate cure sanitarie deve andare di pari passo con il miglioramento delle condizioni di vita dei tribali. In particolare, egli ritiene che vadano valorizzate le radici e la cultura tribale stessa: “Le sfide più serie per i tribali di Chotanagpur sono la carenza d’istruzione, la mancanza di una forte formazione nella fede e di educazione valoriale. Inoltre non vi è un sentimento di orgoglio per la loro identità fra i tribali, ci sono fenomeni di migrazione e traffico di esseri umani, trasferimento forzato e problemi di alcolismo”.

Per questo “il consiglio episcopale regionale di Jharkhand e le altre comunità religiose hanno deciso varie misure per esaminare [le necessità della comunità] tramite la distribuzione di una lettera pastorale alle diocesi. In questo modo cerchiamo di orientare e motivare genitori, insegnanti e studenti. Vogliamo assicurarci che nelle nostre scuole ci siano corsi adeguati di catechismo ed etica, per alimentare la storia e la cultura tribali, ristorare e riabilitare le vittime di migrazione forzata, traffico ed emigrazione. Ci interessa che tutta la popolazione sia raggiunta da reti di organizzazioni sociali e altre agenzie interessate, come quelle che gestiscono gli ostelli e le strutture di assistenza”.

“L’obiettivo – conclude – è l’effettiva realizzazione della politica di educazione nazionale e la promozione di piccole comunità cristiane, orgogliose dello spirito tribale anche nella formazione della fede”.

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