26/06/2017, 14.40
INDIA
Invia ad un amico

Mons. Menamparampil: il pericolo oscurantista in India

di Nirmala Carvalho

Gruppi fuorilegge fondamentalisti hanno il sostegno di leader politici e religiosi, e non vengono puniti per le violenze contro le minoranze. L’economia esclude le frange più vulnerabili della società. Il “terrorismo vegetariano” contro la macellazione delle vacche: Per gli attivisti hindutva, la violenza contro le mucche è criminale, ma quella contro gli esseri umani è una semplice punizione. Lo “spauracchio della conversione” avvolge di sospetto ogni cristiano e testimone: “Migliore la persona, più grande il pericolo!”. Gli attivisti hindutva considerano “storia” la mitologia: “essi stanno umiliando il senso della storia del loro stesso popolo”. Tuttavia, c’è fiducia nella società indiana: serve “creare situazioni dove le interazioni sono possibili e dove tutti hanno l’opportunità di spiegarsi”. 

Mumbai (AsiaNews) – Mons. Thomas Menamparampil, arcivescovo emerito di Guwahati (in Assam) ed ex amministratore apostolico di Jowai (in Meghalaya) condivide con AsiaNews le preoccupazioni per il futuro della società indiana in un clima di crescente violenza.

Si è venuti a conoscenza della vandalizzazione della cattedrale a Bongaigaon, in Assam. Quale è il suo commento al riguardo?

I dettagli dell’incidente sono risaputi. Quello che notiamo in questo caso è uno schema riconoscibile nell’attacco. L’area di culto centrale è colpita, gli oggetti più sacri disonorati, l’obbiettivo apparente è di umiliare in modo pubblico una comunità minoritaria. L’impressione che resta, comunque, è di una rapina. Non si può trarre alcuna conclusione definitiva. Gli ufficiali hanno posto la questione su elementi anti-sociali; hanno affermato che anche i templi indù e le masjid musulmane vengono derubati. Quello che non dicono che è gli elementi anti-sociali sono coltivati da gruppi fondamentalisti, politici irresponsabili e, di recente, anche da imprese.

La polizia diventa inerme nel momento in cui gruppi fuorilegge godono del patronato di “uomini forti” politici o sono legati da leader religiosi guidati dalle emozioni. Questi gruppi sono organizzati in senas e dals (armate e squadriglie), subiscono il lavaggio del cervello e danno il via a varie forme di interventi sociali sconsiderati, come agire da polizia morale o da autoproclamati protettori delle donne, difendere valori culturali e umiliare le comunità minoritarie. Assam sembra libero da simili elementi per ora. Ma ci sono prove che alcuni gruppi potrebbero essere in corso di addestramento.

 

Si pensava che crescita e sviluppo fossero la priorità dei leader attuali

Questo è quanto affermano. Le elezioni contese di recente nello Stato dell’Uttar Pradesh avevano a tema “Sviluppo per tutti”. Ma non appena Yogi Adityanath è diventato capo ministro, la sua priorità è divenuta la difesa della vacca. Le leggi che ha fatto passare in fretta incideranno sulla vita e i mezzi di sostentamento di milioni di persone. Alcuni dicono che vuole imporre un “terrorismo vegetariano” sul suo popolo. I protettori delle vacche perlustrano la campagna penalizzando i musulmani e i membri di caste umili che vendono o consumano manzo. Ma curiosamente, durante il primo anno del governo del Bjp [Bharatiya Janata Party, ndr] a livello nazionale l’esportazione del manzo era salita del 15%. “Gli affari, è ovvio, sono affari”. Al tempo stesso, sono aumentati i casi di violenza contro le caste inferiori in diversi parti dello Stato, la maggior parte legati alle vacche.

Il Bjp è salito al potere promettendo di proteggere l’identità culturale degli assamesi. Ma uno dei primi passi del nuovo governo è stato imporre il sanscrito su una società già in difficoltà a comunicare l’uno con l’altro per via delle diverse lingue all’interno dello Stato. Come ovvio, la decisione sul sanscrito è stata ritirata dopo una dura protesta. Ma una simile linea d’azione rivela le modalità nascosta con cui il partito al governo cerca di mandare avanti la strategia hindutva.

 

Il primo ministro parla sempre di economia

Senza dubbio l’economia è la sua priorità. Ma, per sfortuna, è un’“economia esclusiva”, i suoi grandi progetti vanno a beneficio di pochi privilegiati, dell’élite che marginalizza le frange più deboli della società, le caste e i tribali fragili, le cui terre sono state date via a corporazioni multinazionali, mentre la ricchezza mineraria di quei territori è stata venduta per ingenti somme senza alcun beneficio per le comunità indigene. Molte vite sono andate perse nella soppressione di insurrezioni tribali in quelle zone.

Questa “economia di esclusione” si inserisce bene nella filosofia culturale di esclusione che domina un mondo di caste e comunità che si escludono l’un l’altra, sempre mantenendo vulnerabili i gruppi deboli. Le autorità decisionali sanno che l’assenza di solidarietà indù sarà nociva agli interessi a lungo termine del gruppo dominante. Vantarsi dei risultati nel campo dell’economia non può entusiasmare gli elementi più umili che sono più vittime che beneficiari dell’economia. Da qui, gli appelli per la protezione delle vacche dai musulmani e l’opposizione alle conversioni contro i cristiani.

 

Queste campagne hanno portato a qualcosa?

Sullo scenario internazionale, questo potrebbe suonare ridicolo, addirittura imbarazzante. Ma Stati con una popolazione più grande dell’Italia o della Francia assegnano grandi somme ai gaushalas (capanne per ospitare le mucche). Il Rajasthan ha un dipartimento governativo devoto alle vacche, in aggiunta al sewa (servizio) Commissione e direttorato per la tutela delle mucche.

Noi vorremmo che questa protezione fosse estesa anche alle donne vulnerabili (stanno aumentando i casi di stupro), ai bambini e ai gruppi sfruttati. Al contrario, i vigilanti delle vacche crescono di giorno in giorno, composti da giovani disoccupati, che hanno abbandonato gli studi, e altri disadattati della società, pronti all’azione, indottrinati dall’uso di parole d’odio, predisposti a prendere atteggiamenti provocatori e misure immediate contro tutti quelli che considerano “estranei” (di casta, comunità, cultura, convinzione, stile di vita). Questi gruppi radicali si sentono protetti dall’amministrazione, tengono rapporti digitali fra di loro e vanno in giro desiderosi di iniziare una lite.

I rapporti di polizia sono sempre in loro favore. Non c’è da stupirsi che i luoghi di culto vengano profanati, i villaggi musulmani e dalit (la casta più bassa) siano attaccati, venditori di manzo eliminati. Essi ignorano il fatto che gli antichi indiani consumavano carne bovina. (Rigveda X.86.14, X.85.13, Aitareya Brahmana III.4). Per gli attivisti hindutva, la violenza contro le mucche è criminale, la violenza contro gli esseri umani è una semplice punizione. Di recente Milan Vaishnav ha pubblicato un libro When Crime Pays (HarperCollins) in cui mostra la criminalizzazione dei politici indiani in modo indipendente dai partiti. Ci sono ragioni per seri timori nel lungo periodo.

 

Lei ha parlato di accuse di “conversione” ai cristiani.

La parola “conversione” suscita allarme nelle persone quando è presentata come una minaccia alla cultura e l’identità della comunità. Ma, ben inteso, è una conferma e un rafforzamento di tutto quanto è buono nella cultura di ciascuno.  Peraltro, il fatto resta che ciascun individuo ha il diritto di essere rispettato nella sua scelta religiosa. E ancora, ci si dimentica che tutte le religioni, incluso l’induismo e il buddismo, offrono i loro insegnamenti a quanti li ricercano, e accettano nuovi fedeli in tutte le parti del mondo.

Il vantaggio per i pianificatori strategici è che è facile appellarsi a tutte le parti della società indù contro un supposto “nemico comune”. In realtà, la maggioranza della comunità non si cura molto della cosiddetta “conversione”, meno di tutti i settori più umili. Ma hanno fatto a tutti il lavaggio del cervello. Sempre più media stanno passando nelle mani dei gruppi che potrebbero essere chiamati nazionalisti culturali, la polizia è arrendevole, la nostra paura è che anche il giudiziario stia cadendo in mano loro. Con il passare del tempo, tutte le strutture di un regime totalitario si possono mettere in posizione. Ci stiamo muovendo in direzione di un non dichiarato stato di emergenza?

Un ulteriore vantaggio nel sollevare lo “spauracchio della conversione” è che anche il miglior lavoratore della Chiesa può essere accusato di tentata conversione. Migliore la persona, più grande il pericolo! Ciascun predicatore, o maestro o assistente sociale può essere chiamato a giudizio. Non deve meravigliare che dei sacerdoti vengano molestati, che educatori che portano gruppi di bambini ad un picnic vengano interrogati, che suore che accompagnano un gruppo di infermiere per addestrarle vengano trattenute da vigilanti che seguono ogni loro movimento. È Il meccanismo amministrativo ha spesso perseguitato individui e istituzioni, contestato resoconti, presentato cause. Per fortuna la società civile in India non è così ingenua, gli intellettuali si sono espressi con veemenza, e in una varietà di occasioni sono arrivati in soccorso dei gruppi più deboli. Ma le loro voci si stanno indebolendo. Il pericolo è che verranno silenziate.

 

Questo potrebbe dare spazio all’oscurantismo.

È proprio questo il pericolo. Koenraad Elst, un simpatizzante hindutva, ha evidenziato questo andamento con molta preoccupazione. Mentre i detentori del potere e quelli che traggono profitto stanno crescendo fra i loro ranghi, i pensatori intelligenti, i leader della visione olistica, portavoce che si sentono responsabili verso una società più ampia e sono sensibili all’opinione del mondo, sono in calo. Nella brama di rendere grande l’India, stanno in modo chiaro mostrando che quello che vogliono fare è dare grandezza alle alte caste, beatificando il loro pensiero e le loro abitudini culturali. Nel considerare storia queste mitologie, essi stanno umiliando il senso della storia del loro stesso popolo. Il loro infantile proclama che l’antica India aveva realizzato tutte le innovazioni dei tempi moderni come arei jet e veicoli spaziali è solo imbarazzante per gli indiani intelligenti. Cosa puoi pensare di un primo ministro che è arrivato a dire che l’India antica era avanzata nel trapianto di testa, parlando del dio Ganesh? Al tempo stesso stanno marginalizzando quella parte della società che è aperta ad una più ampia realtà mondiale, incoraggia il pensiero indipendente, ha una mentalità scientifica, cerca di essere giusta con tutti e lavora per un consenso nazionale su problemi di comune interesse.

L’India era divisa, non perché riconoscesse la diversità, ma proprio perché un settore della società temeva una forzata omogeneità. Simili timori sono vivi in Kashmir, Punjab, nel profondo sud, a nordest, e fra le minoranze marginalizzate. Sarebbe un disastro per la nazione indiana se dovesse cadere nelle mani degli oscurantisti. Se gli intellettuali sono marginalizzati perché definiti pseudo-laici, anti-nazionali, marionette occidentali, retrogradi marxisti, il libero pensiero verrà soppresso a breve.

Il mondo di Twitter e Facebook in India è pieno di minacce e abusi riversati sugli intellettuali. La minaccia più grande per l’India è il sapere di Amartya Sen o di Romila Thapar o l’assurda affermazione di un grande leader hindutva che ha detto che, 800mila anni fa, persino molto prima che l’homo sapiens emergesse, c’era un grande re in Ayodhya? Sarà questo genere di persone a decidere come i cittadini dovrebbero alzarsi quando l’inno nazionale viene suonato, e a definire chi è leale alla nazione e chi è anti-nazionale?

 

Cosa suggerirebbe in queste circostanze?

La comunità cristiana è piccola in India, a mala pena il 2.3% dell’intera popolazione. La situazione è diversa di luogo in luogo. Ciascuna regione affronterà questo problema a modo suo e secondo le sue possibilità. Io mi limito a riferirmi a tendenze generali. Ma avendole menzionate, vorrei affermare che ho grande fiducia nella società indiana.

La nostra non è una cultura dell’odio. Comunque, abbiamo il dovere di coltivare rapporti con le persone di tutti i gruppi religiosi nel vicinato. Le persone dovrebbero sapere cosa stiamo facendo e a cosa tendiamo. La mera discussione sui singoli incidenti non aiuterà. Le lotte di prestigio non porteranno ad alcuna conclusione utile. Men che meno dovremmo apparire solo come un gruppo contenzioso. Noi non dovremmo dare alcun contributo alla polarizzazione della società, che è proprio quanto i nostri oppositori vogliono fare. Se c’è qualche problema nel quartiere non saranno le corti o i leader politici della capitale al nostro fianco, e neanche i media. Nel tempo forse arriveranno anche essi. I nostri buoni rapporti di vicinato sono la nostra sicura protezione.

Scambiare idee può essere stimolante. Siamo fieri dell’antica civiltà dell’India, familiari con le sue tradizioni culturali, godiamo dello spessore e della saggezza delle sue grandi scuole di filosofia, e siamo edificati dalla profondità spirituale dei suoi sacri testi. Noi abbiamo più cose in comune con i nostri oppositori di quanto crediamo. Tutto quello che dobbiamo fare è creare situazioni dove le interazioni sono possibili e dove tutti hanno l’opportunità di spiegarsi. Diamo anche a chi abbiamo criticato qui una certa misura di buona volontà che può aprire porte più ampie uno all’altro, se solo continuiamo a cercare di farlo accadere.

Tuttavia, non escludiamo un’improvvisa svolta degli eventi, quando imprevedibili leader possono condurre le società verso imprevedibili situazioni, come è accaduto nella partizione del Paese, o durante numerose ribellioni fra comunità. Questo è il motivo per cui dobbiamo rimanere vigilanti, osservando con costanza la situazione, interpretando con intelligenza gli eventi, senza diventare allarmisti in caso di eventi infelici, rimanendo sempre aperti al dialogo. La speranza cristiana è una forza che dà fiducia, non solo al credente, ma è capace di istillare fiducia anche nel cuore di altri. Così possiamo progredire insieme!

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Assam, musulmano costretto a mangiare maiale dai ‘protettori delle vacche’
09/04/2019 11:28
Maharashtra, un altro musulmano linciato in nome delle “vacche sacre” (Video)
13/07/2017 09:06
Il premier condanna gli omicidi in nome delle vacche. Attivista: è solo adesione di facciata (Video)
30/06/2017 12:32
Assam, “protettori delle vacche” linciano due musulmani. Attivista: odio verso l’islam
02/05/2017 13:34
Un fotografo provoca: in India le donne valgono meno delle vacche sacre (Foto)
28/06/2017 08:49


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”