07/05/2021, 08.50
RUSSIA
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Mosca, navalnisti e agenzie d’informazione fuorilegge: elezioni a rischio

di Vladimir Rozanskij

Un nuovo progetto di legge, discusso in fretta e furia, vuole vietare la candidatura alle elezioni di persone e organizzazioni “estremiste” e perfino semplici sostenitori. Nel mirino, la navalnista Ljubov Sobol’ e l’emittente Radio Svoboda.

Mosca (AsiaNews) – I candidati vicini al blogger Aleksej Naval’nyj rischiano di essere esclusi dalle prossime elezioni di settembre. Da due giorni la Duma di Stato ha iniziato a discutere un progetto di legge che vieta la candidatura alle elezioni parlamentari a membri, dirigenti o semplici affiliati, di organizzazioni dichiarate “estremiste” o terroriste, e anche ai loro finanziatori. La misura era attesa: dopo le manifestazioni dei mesi scorsi, il Fondo per la Lotta alla Corruzione (FBK), il movimento fondato da Naval’nyj, è stato accusato di estremismo, e le cui attività sono bloccate dallo scorso 26 aprile. Per far approvare in tempo la nuova legge, la discussione passerà avanti rispetto a tutte le altre, compresa quella contro la violenza domestica, rimandata a data da destinarsi.

Il progetto è stato presentato dai deputati Andrej Isaev, Vasilij Piskarev, Andrej Alševskij e altri, esponenti di Russia Unita, il partito di Putin, ma anche di altri partiti fiancheggiatori del regime.  Essi propongono di estendere la misura repressiva a chiunque abbia in qualche modo collaborato all’istituzione o alle attività dei gruppi “estremisti”, fino ai semplici sostenitori. La legge riflette i nuovi metodi della polizia russa, che al posto delle violenze di piazza preferisce ora controllare i “sospetti estremisti” anche solo con il social monitoring, analizzando i post e gli emoji delle varie chat e app, per poi fare visita alle persone individuate direttamente a casa, a scopo intimidatorio e procedendo spesso a perquisizioni ed arresti.

La legge avrebbe anche valore retroattivo per tre anni prima dell’inizio delle attività di uno qualunque dei gruppi segnalati, e impedirebbe le candidature per un minimo di cinque anni dal momento della sentenza. In questo modo, tutti gli oppositori verrebbero spazzati via fino al 2026 e oltre. Questa “pulizia” garantirà la tranquilla rielezione dei deputati edinorossy (di Russia Unita) e dello stesso Putin alle presidenziali del 2024, scadenza del suo quarto mandato. Tale scadenza è l’ultimo della “vecchia costituzione”, ma potrà ricominciare da uno fino alla fine dei tempi.

Legge contro agenzie di informazione

La legge anti-opposizioni sarebbe accompagnata da un altro decreto che rafforza la responsabilità penale per i membri stranieri delle associazioni non-governative, che verrebbero automaticamente dichiarati personae non gratae ed espulsi dal Paese. Nel testo presentato si specifica che lo scopo del decreto è “il contrasto alle attività di tali organizzazioni, bloccando i loro tentativi di influire sulle istituzioni sociali e politiche della società russa”. Tale scopo “va considerato come uno degli obiettivi prioritari delle azioni degli organi del potere statale”.

Le associazioni non-governative in cui sono coinvolti cittadini stranieri non vengono definite in modo dettagliato, lasciando spazio a qualunque arbitrio, coinvolgendo le fondazioni umanitarie o animaliste o altro. In realtà, la misura sembra rivolgersi in particolare contro le agenzie informative, a partire da Radio Svoboda che già ai tempi sovietici era la maggiore spina nel fianco delle autorità di Mosca. Molti si aspettano la chiusura totale in tempi brevi. La gloriosa emittente, oggi molto attiva su varie piattaforme informatiche, dovrebbe tornare a trasmettere le sue informazioni da Monaco di Baviera, come ai tempi di Khruščev e Brežnev.

Una delle più note attiviste del FBK, Ljubov Sobol’ (v. foto), più volte arrestata in seguito alle manifestazioni di protesta, ha dichiarato a currentime.tv che la nuova legge potrebbe essere chiamata la “legge Sobol’”, in quanto lei stessa dovrebbe essere la figura di punta dei navalnisti alle prossime elezioni parlamentari, “e questo rende evidente quanto noi siamo temuti dal Cremlino”. La Sobol’ è impegnata in una intensa campagna “porta a porta” e ritiene di avere ottime probabilità di essere eletta: “Io ho pieno diritto di partecipare alle elezioni, e ovviamente non sono un’estremista, la sola idea fa ridere. Ho sempre agito pacificamente e all’interno dei confini della legge, e così anche i tanti altri candidati del nostro gruppo. Finché potremo, lotteremo per le nostre candidature”. La Sobol’ garantisce che “rimarrà comunque il principio del voto utile: se ci escluderanno faremo eleggere qualunque altro oppositore di Putin che milita in altri partiti ammessi alle elezioni”.

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