26/01/2012, 00.00
PAKISTAN
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Multan, sacerdote missionario arrestato per “permanenza illegale”

di Shafique Khokhar
P. Christi Oliva, Omi, da otto anni era missionario in Pakistan. La polizia lo ha fermato perché il permesso di soggiorno era scaduto. Egli aveva chiesto il rinnovo ed è in attesa di risposta. Ieri il giudice ha fissato i termini per la cauzione; oggi in giornata, salvo complicazioni, è previsto il rilascio.
Multan (AsiaNews) – Le autorità pakistane hanno arrestato p. Christi Silva, direttore della casa di formazione dei missionari Oblati di Maria Immacolata (Omi), per “permanenza illegale” nel Multan, provincia del Punjab. L'arresto è avvenuto ieri. Il giorno precedente, martedì 24 gennaio, la polizia ha prelevato il sacerdote e aperto un fascicolo di indagine a suo carico – Fir, il First information report – in base alle sezioni 13 e 14 della Legge sugli stranieri del 1946. Egli è stato trattenuto per tutta la giornata presso la caserma di Muzaffarabad; poi la formalizzazione del fermo, in attesa che il giudice del tribunale fissi i termini per la cauzione.

Fonti locali di AsiaNews riferiscono che la mattina del 24 gennaio le forze dell’ordine si sono dirette alla Mary Church, per incontrare p. Christi e comunicargli che il permesso di soggiorno era scaduto il 22 giugno dello scorso anno. In risposta, il missionario cattolico ha riferito di aver già presentato la domanda di rinnovo. A questo punto gli agenti hanno invitato il prete a presentarsi al comando e mostrare tutti i documenti. Insieme a p. Akmal, il sacerdote Omi si è recato al distretto e ha mostrato tutte le carte inerenti al visto, compresa la richiesta di rinnovo. La polizia, raccontano i testimoni, lo ha sbattuto in cella senza nemmeno guardare i documenti, aprendo un Fir per “permanenza illegale”.

Alla base del fermo del missionario vi sarebbe un provvedimento emanato da Javed Iqbal, capo della polizia del Punjab, e diretto a tutti i distretti di polizia della provincia. Egli ha ordinato di arrestare ed espellere tutti gli stranieri “clandestini” che non lasciano il Multan, nonostante il permesso di soggiorno sia scaduto. L’ingiunzione dell’ispettore, spiegano fonti bene informate, è conseguenza del sequestro – avvenuto il 19 gennaio – di due cooperanti di una ong tedesca, l’italiano Giovanni Lo Porto, di 36 anni, e il collega olandese Bernd Johannes, di 45 anni. Sul rapimento non si hanno ancora maggiori informazioni e le indagini degli inquirenti non hanno dato alcun esito. Il capo della polizia ha emesso un’ordinanza, in base alla quale per “proteggere” gli stranieri che operano sul territorio, decreta la loro “espulsione”.

P. Christi Silva è un missionario originario dello Sri Lanka, da otto anni al servizio della diocesi del Multan. Egli ha chiesto il rinnovo del visto lo scorso maggio ed è ancora in attesa di risposta da parte delle autorità. L’intero processo, per essere completato, può richiedere sino a 12 mesi. Mons. Andrew Francis, vescovo di Multan, ha lanciato un appello alle autorità protestando contro il fermo del sacerdote e chiedendone l’immediato rilascio su cauzione. Ieri l’udienza davanti al giudice; se non vi saranno ulteriori complicazioni, il sacerdote dovrebbe essere rilasciato in giornata.
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