15/07/2019, 11.10
INDIA
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Mumbai, minacce ad una scuola cattolica: Iscrivete più studenti

di Nirmala Carvalho

La protesta era organizzata dall’ala locale del Nationalist Congress Party, che avrebbe fatto pressioni a nome dei genitori degli alunni esclusi. La Holy Cross High School di Kurla ha ridotto le iscrizioni per l’asilo, come previsto dalle norme statali.

Mumbai (AsiaNews) – Una scuola cattolica di Kurla, Mumbai, denuncia di aver ricevuto minacce e pressioni per l’iscrizione di alcuni studenti, sebbene le procedure di ammissione online siano già scadute. L’istituto cattolico è la Holy Cross High School e le minacce arrivano dalla sezione locale di Chandivali del Nationalist Congress Party (Ncp).

Il 13 luglio scorso alcuni membri del partito hanno organizzato una protesta nei locali della scuola, lamentando che le iscrizioni vengono effettuate in maniera arbitraria. Da parte loro, i dirigenti scolastici sostengono che il partito avrebbe ingaggiato “promotori” e “agenti” privati che hanno garantito ai genitori l’iscrizione dei figli dietro lauto compenso di denaro.

P. Nobert D’Souza, il preside, denuncia che “il gruppo ha organizzato una morcha [manifestazione, ndr] senza il permesso della polizia. Gli agenti, per ragioni sconosciute, hanno consentito alla folla di entrare nel mio ufficio”. Il sacerdote spiega che la diatriba riguarda l’ammissione degli alunni dell’asilo. “Le procedure si effettuano online da almeno tre anni. Il sistema online è corretto. Anche il pagamento avviene su internet. Nessuno maneggia soldi e tutto viene fatto in maniera trasparente”.

Il preside denuncia che alcuni agenti gli avrebbero fatto pressione per scendere a fatti con i politici. Poi sottolinea che la scuola è aperta da 118 anni ed è stata la prima a ottenere il riconoscimento da parte del Maharashtra International Education Board. “Voglio far notare – aggiunge – che alcuni studenti sono stati scartati per mancanza di posti. Abbiamo considerato la proporzione alunno-insegnante e le norme fissate dal governo”.

Secondo l’avvocato Vivian D’Souza, il nuovo preside sconta l’ira della popolazione locale per aver riportato la scuola al rispetto delle regole, che prevedono tra i 40 e i 45 studenti per divisione. In passato i vecchi presidi avevano ceduto alle pressioni della politica, ammettendo 92 alunni per divisione.

Babu Bateli, presidente dell’Ncp di Chandivali, spiega di aver organizzato la protesta perché la scuola ha “distribuito 3mila moduli, ma poi ha iscritto solo 200 studenti”. Secondo Kailash Agwane, anch’egli membro dello stesso partito, “la scuola ha escluso dalla lista anche alcuni studenti selezionati, senza specificarne il criterio. Poi quando i genitori sono andati a parlare con l’amministrazione per avere spiegazioni, nessuno voleva parlare con loro”.

Con un comunicato pubblicato sul sito della scuola, p. D’Souza afferma: “Abbiamo paura che agitazioni simili verranno ripetute nei prossimi giorni. Chiediamo a tutti i parrocchiani, i genitori e gli ex alunni di pregare affinchè non si verifichino incidenti inappropriati. Chiediamo a tutti il vostro sostegno morale”. Infine sostiene che la scuola ha ridotto il numero degli studenti “per mantenere alto il livello d’insegnamento”.

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