21/01/2011, 00.00
PAKISTAN
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Musulmano pakistano: Gli ulema mentono; nel Corano nulla giustifica la legge sulla blasfemia

di Jibran Khan
Javed Ahmad Ghamidi, grande studioso islamico, accusa i radicali: “Questi ulema stanno semplicemente mentendo alla gente”. Padre Joseph Habib sottolinea la stretta alleanza fra militari ed estremisti religiosi; finché c’è la legge sulla blasfemia “il Pakistan è intrappolato in un ciclo sempre più ampio di violenza”.

Lahore (AsiaNews) – Javed Ahmad Ghamidi, studioso islamico pakistano intervistato da AsiaNews afferma che i consigli islamici “stanno mentendo alla gente”. Sulla scia dell’uccisione di Salman Taseer, governatore del Punjab, avverte che la mancanza di un’iniziativa per modificare la controversa legge sulla blasfemia servirà solo a rafforzare gli estremisti religiosi e i loro seguaci violenti.  

“Le leggi sulla blasfemia - continua Ghamidi, popolare predicatore televisivo - non hanno nessuna giustificazione nell’islam. Questi ulema stanno semplicemente mentendo alla gente. Ma sono diventati più forti, perché hanno il potere della piazza con sé, e le forze liberali sono deboli e divise. Se continua così, questo potrà risultare nella distruzione del Pakistan”.

Ghamidi, 59 anni, è l’unico studioso musulmano a opporsi pubblicamente alla legge sulla blasfemia dopo l’uccisione di Taseer , difensore di Asia Bibi, il 4 gennaio. (04/01/2011 Assassinato il governatore del Punjab. Aveva chiesto la grazia per Asia Bibi). Parla ad AsiaNews, con grave rischio personale, dalla Malaysia, dove si è trasferito l’anno scorso, dopo che la polizia ha sventato un attentato con esplosivo alla sua casa di Lahore. “E’ diventato impossibile vivere là”  confessa.

Un suo alleato, Farooq Khan, è stato ucciso dai talebani nella città di Mardan, nel nord-ovest del Paese. Le difficoltà di questo studioso mettono in evidenza come lo spazio per il dibattito in Pakistan si stia restringendo. Le voci liberali sono state marginalizzate, e molti temono di esprimersi. Sherry Rehman, la parlamentare che ha proposto modifiche alla legge sulla blasfemia è stata accusata essa stessa di blasfemia, e dopo la morte di Taseer vive chiusa in casa, a Karachi, dopo aver ricevuto minacce di morte, pronunciate anche in pubblico da religiosi.

“Ghamidi è la voce della ragione in una confusione di rumori irrazionali”, ha detto Ayaz Amir, politico di opposizione e editorialista, ricordando che lo studioso afferma che “niente nell’islam giustifica questa legge”. Ghamidi appare spesso nei programmi televisivi, anche se vive fuori del Pakistan, e spesso sconfigge nei dibattiti i religiosi estremisti grazie alla sua conoscenza del Corano. Ma non vuole essere definito “liberale”. “Non sono né laico, né islamico, sono un musulmano e un democratico”, afferma.

Per padre Joseph Habib “il problema centrale è l’alleanza fra i militari e gli estremisti islamici, utilizzati per combattere in Kashmir e in Afghanistan. Sono alleati stretti. La legge sulla blasfemia ha evidenziato delle crepe dolorose nella società pakistana. Finché questa legge sarà in vigore, il Pakistan rimarrà intrappolato in un ciclo sempre più ampio di violenza, dolore e frantumazione sociale”.  

 

Continua la campagna: salviamoasiabibi@asianews.it

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