08/07/2016, 11.29
MYANMAR
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Myanmar, nuovi fondi per l’istruzione di bambini disabili e figli di migranti

Su più di 300mila minori con disabilità, la metà non ha mai frequentato la scuola. Mancano strutture adeguate e le famiglie non possono permettersi gli istituti privati. I migranti birmani in Thailandia spesso non sono ammessi nelle scuole dello Stato e sono educati in centri di apprendimento organizzati dalla società civile.

 

Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Il nuovo governo del Myanmar intende investire molto nel settore dell’educazione, in particolar modo in quella informale (cioè condotta al di fuori delle classi). Naypyidaw utilizzerà nuovi fondi per migliorare le condizioni dei ragazzi disabili, fino ad ora estromessi dall’istruzione, e di coloro che non possono permettersi le rette. Lo ha affermato Khine Mye, portavoce del ministro dell’Istruzione, parlando ieri ad un forum sull’educazione tenutosi nella capitale: “Grazie alla nuova linea del governo – ha detto – il ministero si è impegnato nell’educazione informale. Da qui in avanti avremo colloqui con dei finanziatori”.

Il portavoce ha spiegato che il dicastero ha speso più di un miliardo di kyat (circa 850mila dollari) nel biennio 2015-16 e che ora intende istituire un dipartimento che si occupi di nuovi progetti educativi. Questo verrà fatto grazie al portafoglio che verrà messo a disposizione del ministro, proveniente dalle nuove tasse decise dalla Lega nazionale per la democrazia (Nld). A partire da aprile, il governo ha messo un’imposta del 5% su ogni chiamata da cellulare o utilizzo di dati mobili: in questo modo sono stati raccolti in un solo mese 6 milioni di dollari.

I bambini e i ragazzi con disabilità in Myanmar sono spesso svantaggiati dal punto di vista dell’educazione. Secondo i dati forniti dall’Unicef (aggiornati al 2012) ci sono circa 318mila minori disabili nel Paese, 250mila dei quali in età scolare (fino ai 15 anni). La metà di essi non è mai andata a scuola, contro una media nazionale dell’84%. Solo il 2,2% di loro completa l’università (contro una media del 12%).

La situazione non è facile nemmeno per coloro che riescono a frequentare le lezioni. Sia le scuole che i professori non sono preparati ad affrontare i bisogni di un bambino con disabilità. Ci sono pochissime strutture adeguate, molte delle quali dipendono da finanziatori privati. Secondo il ministero dell’Educazione, nel 2010 c’erano 800 bambini disabili iscritti in scuole statali, mentre erano 1.450 quelli ammessi in istituti speciali (soprattutto ragazzi sordi o ciechi).

Il Myanmar non è un Paese firmatario della Convenzione Onu sulle persone disabili, secondo la quale lo Stato deve garantire l’accesso di questi individui ad un’educazione di qualità e gratuita.

Il governo birmano ha iniziato programmi educativi anche per i figli dei lavoratori migranti in Thailandia, che non sono riconosciuti come cittadini e non possono frequentare le scuole statali. Tin Nyunt, esperto di istruzione, afferma che i migranti di solito frequentano “centri di apprendimento organizzati dalla società civile. Prima ce n’erano 74 a Mae Sot [sul confine tra i due Paesi ndr] ma ora sono scesi a 64”. Nei mesi scorsi Naypyidaw ha permesso a 100 bambini dai 10 ai 15 anni, figli lavoratori migranti, di sostenere gli esami di Stato in Myanmar: 17 sono stati ammessi all’istruzione superiore.

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