10/06/2014, 00.00
GIAPPONE
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Nagasaki, il governo lancia un sito internet per "riscoprire" i cristiani giapponesi

La prefettura locale ha pubblicato oratio.jp, che include la storia e le tradizioni dei cattolici dell'area. Ad AsiaNews, l'arcivescovo mons. Takami spiega: "E' una scelta di carattere economico, che la Chiesa deve trasformare in una nuova opportunità di evangelizzazione. L'amore del Papa per il Giappone ci aiuta nella missione all'interno della nostra stessa società".

Nagasaki (AsiaNews) - La decisione del governo giapponese di pubblicizzare la presenza cristiana a Nagasaki "riguarda questioni economiche e di turismo. La volontà di far conoscere meglio i siti storici legati alla Chiesa non ha a che fare con la fede, ma è comunque un'ottima opportunità per l'evangelizzazione del Paese. Dobbiamo sfruttarla". Lo dice ad AsiaNews mons. Giuseppe Mitsuaki Takami, arcivescovo di Nagasaki, commentando il nuovo sito internet lanciato dal governo locale per far conoscere meglio il cristianesimo giapponese.

Il sito si chiama www.oratio.jp e per ora è solo in giapponese: a breve verranno pubblicate anche le versioni in inglese e in coreano. Lo scopo - abbastanza dichiarato - è quello di ottenere nel 2016 il riconoscimento dall'Unesco di "patrimonio dell'umanità" per le chiese e i castelli dell'area. Costruiti fra il 16mo e il 19mo secolo, i 13 siti proposti all'Onu includono anche la cattedrale Oura, dove "riapparvero" i cristiani sopravvissuti alla persecuzione del governo.

Secondo un funzionario governativo "abbiamo voluto sottolineare la storia del cristianesimo attraverso le chiese, luoghi di preghiera, e spiegando il modo in cui la gente esprime il proprio credo religioso". Nel sito è possibile trovare 150 articoli scritti da esperti e residenti dell'area, che includono la storia delle chiese e le attrazioni turistiche ad esse legate.

Secondo mons. Takami "è un gesto che non riguarda da vicino la Chiesa, ma è comunque importante. L'economia è utile quando aiuta l'uomo a realizzare cose di valore, e noi accettiamo questo paradigma ma lo mettiamo sempre al secondo posto. Al primo c'è e ci sarà sempre il lavoro missionario e l'evangelizzazione del Paese".

In quest'ottica, l'amore dimostrato da papa Francesco per il Giappone e la recente visita del premier nipponico Shinzo Abe in Vaticano sono certamente d'aiuto: "L'interesse che il pontefice dimostra per il nostro Paese è commovente e importante. Dobbiamo approfittare di questo momento storico della Chiesa, in cui anche la società nipponica si interessa ai cattolici, per rendere più chiara la nostra missione e spiegare meglio la presenza della Chiesa in Giappone".

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