16/12/2014, 00.00
HONG KONG
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Natale a Hong Kong, scoprendo Gesù Cristo, "aumenta il desiderio di una vita vera"

Il p. Luigi Bonalumi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere, guida la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria nei Nuovi Territori: "Qui è tutto acceso e festoso, ma molte persone non sanno cosa significhi questa festa. Ecco perché, fra canti natalizi e caritativa in ospizi e ospedali, cerchiamo il più possibile di portare l'attenzione sulla nascita del Salvatore". Dopo le feste si iscriveranno nella sua parrocchia 90 nuovi catecumeni: "Occupy ha dimostrato che i valori stanno cambiando, la gente cerca verità".

Hong Kong (AsiaNews) - Il Natale nella grande, cosmopolita Hong Kong "è uno dei momenti di apostolato più importanti per noi cattolici. La gran parte degli abitanti del Territorio sa che è una festa che viene dall'Occidente, ma molti non sanno che si celebra la nascita di Gesù Cristo. I cattolici e gli amici dei cattolici mandano ogni anno gli auguri al sacerdote della loro zona. Io ho scritto un avviso in parrocchia: 'Se volete, mandateci gli auguri, ma che abbiano almeno un segno religioso'. Così sono costretti a cercare queste cartoline religiose nei negozi, e in qualche modo di avvicinano alla fede. È una forma di evangelizzazione, un apostolato che funziona". Con questo "trucco" p. Luigi Bonalumi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) e parroco della chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria nei Nuovi Territori, trasforma l'Avvento in un momento di vero avvicinamento alla religione.  

Parlando con AsiaNews, p. Luigi racconta la preparazione al Natale nella sua parrocchia e a Hong Kong: "In questi giorni qui da noi tutto è illuminato. Per le strade la gente scrive 'Merry Christmas' e si vedono le luminarie con Babbo Natale e gli alberelli, ma non sanno cosa voglia dire. L'aspetto religioso è totalmente mancante. Ecco perché anche una festa così sentita può trasformarsi in un momento come un altro, ed ecco perché con la mia comunità ci impegniamo perché diventi apostolato vero".

Nel periodo che prepara il Natale, la parrocchia di p. Luigi si impegna nella caritativa: "Andiamo negli ospizi per anziani, qui ce ne sono molti, per portare dei regali. È ovvio che li prepariamo per tutti gli ospiti, cattolici e non cattolici. Poi ci spostiamo nell'ospedale di zona a fare gli auguri: i bambini del catechismo hanno preparato per ognuno dei malati e per ognuno degli anziani delle piccole cartoline dipinte da loro con gli auguri. Regalini preparati durante la scuola domenicale, circa mille cartoline, disegnate e con gli auguri scritti a mano".

Oltre a questa attività di volontariato, c'è tempo anche per i momenti più gioiosi: "Una delle attività più apprezzate è quella dei canti natalizi. Oltre agli angoli delle strade e davanti alle chiese e alle case, andiamo alle stazioni ferroviarie della linea che unisce Hong Kong a Guangzhou. Con i fedeli delle altre parrocchie dell'area cantiamo sui binari in diverse fermate: la gente che va e che viene dal lavoro si ferma ad ascoltare e magari riparte con un sorriso".

All'interno della chiesa, invece, si prepara la Novena natalizia: "Tutte le sere preghiamo i Vespri solenni e le varie liturgie della giornata. Cerchiamo di dare il più possibile accesso al sacramento della Riconciliazione e ovviamente all'Eucaristia. Passiamo molto tempo in Adorazione, in modo che l'arrivo del Natale ci trovi preparati tutti insieme".

La notte di Natale "come sempre ci sarà il pienone: sia la comunità inglese, composta per la maggior parte da lavoratori filippini emigrati e da stranieri anglofoni, che quella cinese partecipano in massa alla celebrazione della nascita di Gesù. In programma abbiamo tre messe: una nella chiesa centrale e due nelle scuole della zona. In genere la chiesa è piena e anche fuori c'è la fila, perché non si riesce a entrare". D'altra parte, la parrocchia di p. Luigi conta circa 10mila fedeli: "Ma qui a Hong Kong la mobilità è molto alta, quindi nelle domeniche del tempo ordinario vengono circa tremila persone per otto messe tra sabato e domenica, in inglese e cinese".

Anche il presepe che si trova all'ingresso della chiesa è stato preparato dai bimbi del catechismo, così come l'albero di Natale: "Qualche piccolo ha messo sui rami l'ombrellino giallo simbolo di Occupy Central [il movimento democratico che per più di due mesi ha protestato per le strade di Hong Kong, chiedendo a Pechino libertà e democrazia ndr]. È un problema molto sentito all'interno della Chiesa locale, che ora si sta interrogando su come rispondere alle domande dei giovani che sono rimaste inascoltate. Anche da questo punto di vista, preghiamo e speriamo affinché il Natale sia vero motivo di speranza".

Una grande speranza arriverà anche alla fine delle festività natalizie, proprio il giorno dell'Epifania: "In quel giorno, come quasi tutte le parrocchie di Hong Kong, celebreremo il rito dell'iscrizione dei nuovi catecumeni. Il catecumenato di queste persone è iniziato circa tre mesi fa: quest'anno nella mia parrocchia saranno circa novanta persone, tutte adulte, a iscriversi. In genere sono coppie, ma ci sono anche anziani e giovani: se il catechismo andrà bene, saranno battezzati nella Pasqua del 2016".

Il motivo principale che sta alla base delle conversioni di adulti a Hong Kong "è il crollo dei vecchi valori. Cala il fascino di quella che qualcuno definisce 'vita moderna', come dimostra lo stesso movimento di Occupy. Chi arriva al catecumenato di solito prende questa decisione dopo anni di riflessioni e ripensamenti: hanno fra i 30 e i 40 anni, quando la vita li ha già inquadrati. Hanno una vita e un lavoro, ma capiscono che non basta. Cercano valori saldi e una comunità dove far crescere i loro figli. Si rivolgono alla Chiesa, sperando che il figlio entri in una comunità che insegni quello che loro non riescono a trasmettere".

In conclusione, con ottimismo, p. Luigi sottolinea che "è difficile come sempre fare un bilancio dell'anno che sta finendo. Ma possiamo dire che aumenta il desiderio di una vita cristiana autentica. E il Natale è il momento migliore per rendersene conto". 

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