23/12/2004, 00.00
BANGLADESH
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Natale in orfanotrofio, gioia per la festa e speranza per il futuro

Sreete e altre 140 ragazze festeggeranno il Natale in orfanotrofio, circondate dall’affetto delle suore che ogni giorno si prendono cura di loro; nell’istituto sono nate numerose vocazioni.

Dhaka (AsiaNews/Ucan) – Sreete vive nella “Bottomley Home”, l’orfanotrofio di Dhaka guidato dalle suore delle Associate di Maria, che ospita 140 ragazze. Sretee, 12 enne del gruppo tribale Garo, comunità matriarcale che vive a 250 chilometri a nordest di Dhaka, non possiede una vera casa, non ha genitori, ma guarda al Natale con un misto di gioia e di speranza: nell’orfanotrofio ha trovato una nuova famiglia e dice di essere felice perché in questi giorni di festa riceve “dei doni meravigliosi”. E’ il terzo Natale che la ragazza festeggia all’orfanotrofio, addobbato per l’occasione con disegni colorati; insieme alle compagne prepara canti natalizi e partecipa alla novena nella chiesa di Tejgaon, vicina all’edificio.

“Questo posto ha tutte le caratteristiche importanti per festeggiare il Natale – afferma entusiasta la ragazza – perché le suore si prendono cura di me e di tutte le altre ragazze. Per Natale hanno regalato due completini nuovi per ogni bambino”. Il 25 dicembre lei e le altre ragazze parteciperanno alla messa nella chiesa parrocchiale.

La cura e le attenzioni delle suore colmano il bisogno di affetto di Sreete, ma la ragazza sente la mancanza del fratello Achinto, 13 enne studente della scuola cattolica della parrocchia, che vive a Srimangal, il villaggio d’origine. La loro madre è morta di un male sconosciuto 3 mesi dopo la nascita di Sreete e Achinto è l’unico parente che lei conosca.

P. Frank J. Quinlivan, pastore protestante di Srimangal, è il padrino di Sreete: è lui che l’ha portata dalle suore, quando la ragazza ha completato il ciclo delle scuole elementari.

La vita in orfanotrofio ha fatto nascere nella ragazza la vocazione alla vita consacrata, un desiderio che è sgorgato nel suo cuore e che le consentirà di “prendersi cura dei bambini come le suore hanno fatto un tempo con lei”. Per questo si impegna in maniera assidua negli studi – bengalese. inglese, matematica, scienze, e religione – così da prendere gli ordini una volta completato l’iter scolastico all’orfanotrofio.

Suor Rosario sottolinea che molti bambini festeggiano il Natale nell’istituto sebbene molti abbiamo “almeno la madre o il padre”. Dalla fine della Seconda guerra mondiale l’orfanotrofio è diventato “una vera casa” per migliaia di bambini del sub-continente indiano che hanno perso i loro genitori e hanno trovato ospitalità e aiuto nel centro; al suo interno, in tutti questi anni, sono nate numerose vocazioni.  

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