29/12/2014, 00.00
INDIA
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Natale in prigione per i cristiani di Orissa e Madhya Pradesh

di Nirmala Carvalho
Due diverse comunità (una protestante e una pentecostale) sono state aggredite da gruppi fondamentalisti indù mentre celebravano la nascita di Cristo. La polizia locale ha arrestato i fedeli e i loro leader religiosi con l'accusa di conversioni forzate.

Mumbai (AsiaNews) - Due diverse comunità cristiane in India hanno passato il Natale in prigione. È accaduto negli Stati dell'Orissa e del Madhya Pradesh, dove gruppi di fondamentalisti indù hanno interrotto i servizi di preghiera organizzati per celebrare la nascita di Cristo, picchiando i fedeli cristiani e facendoli arrestare dalla polizia per false accuse di conversioni forzate. A denunciare il fatto ad AsiaNews è Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), che definisce la vicenda "una grave violazione della libertà religiosa".

Il primo caso è avvenuto nel villaggio di Balisuda (distretto di Sundergarh, Orissa). La polizia ha arrestato tre pastori protestanti - i reverendi R. Mahanta, J. Das e Kaila Badaika - e sei loro fedeli, interrompendo le celebrazioni natalizie. Gli agenti hanno agito in base a una denuncia presentata da circa 35 radicali indù della zona. Questi estremisti hanno accusato i cristiani di aver praticato conversioni forzate sulle famiglie tribali dell'area. I convertiti - 15 famiglie in totale - sostengono invece di aver abbracciato il cristianesimo in piena libertà.

Un caso analogo è avvenuto nel villaggio di Deogarh (distretto di Khandua, Madhya Pradesh). Il 25 dicembre scorso quattro persone hanno iniziato a fotografare i fedeli della Friends Missionary Prayer Band (Fmpb), una comunità pentecostale guidata da fratel Jibaratna Bira e da sua moglie Siporah Singh. I cristiani hanno chiesto agli sconosciuti di andarsene, ma circa 15 minuti dopo una folla di circa 100 radicali indù ha fatto irruzione nella sede della Fmpb. Armati di bastoni, i fondamentalisti hanno insultato Cristo e minacciato di uccidere i presenti.

Circa 25 fedeli, insieme al pastore e alla sua famiglia, sono scappati, cercando di nascondersi nella vicina giungla. Il 26 dicembre però sono stati trovati e picchiati. I radicali non hanno risparmiato né le donne, né le figlie del reverendo. I cristiani sono stati consegnati alla polizia, con l'accusa di praticare conversioni forzate, e messi in prigione.

Il 27 dicembre una corte ha confermato il carcere per i cristiani arrestati.

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