16/07/2014, 00.00
CINA - STATI UNITI
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Nel mirino delle autorità, la famiglia del pastore Zhang fugge negli Usa

Il leader cristiano è stato condannato a 12 anni per essersi opposto al furto dei terreni della chiesa da parte delle autorità di Nanle. I funzionari lanciano una campagna di violenza e intimidazione contro i suoi congiunti: la figlia, il genero e la nipotina di 1 anno costretti a lasciare il Paese.

Pechino (AsiaNews) - La figlia, il genero e la nipotina del pastore protestante Zhang Shaojie sono stati costretti a fuggire dalla Cina dopo aver subito una campagna di violenze e intimidazioni da parte delle autorità. La loro "colpa" è quella di essere parenti del leader cristiano, condannato nei giorni scorsi a 12 anni di galera per essersi opposto al furto dei terreni della sua chiesa da parte dei funzionari comunisti della contea di Nanle.

La fuga dei tre - Zhang Huixin, suo marito Sun Zhulei e la loro figlioletta Sun Jiexi di appena 1 anno - è stata preparata e messa in atto da una rete clandestina di attivisti cinesi per i diritti umani. Secondo China Aid, gruppo che ha dato la notizia, i tre sono ora in Texas. In una mail scritta da Zhang Huixin si legge: "La nostra famiglia e la nostra chiesa vogliono ringraziare il governo americano e i tanti anonimi leader cristiani che ci hanno aiutato a raggiungere la libertà".

Zhang Shaojie fa parte del Movimento delle tre autonomie, la Chiesa protestante "ufficiale" voluta da Mao Zedong nei primi anni del suo governo. In Cina sono consentiti solo i gruppi religiosi registrati. Ma vi sono più cristiani protestanti non ufficiali (circa 80 milioni) che membri del Movimento delle tre autonomie (circa 20 milioni). Per timore che la situazione sfugga di mano al Partito, da quasi cinque anni è in atto una campagna per eliminare le comunità sotterranee o farle confluire nelle comunità ufficiali.

Secondo alcune fonti, alla base dell'arresto e della condanna c'è una disputa con le autorità locali riguardo una serie di lotti di terreno della chiesa, che il governo voleva requisire per poi rivenderle a investitori privati. La pratica è molto comune in Cina, dove nonostante il diritto nazionale e la giurisprudenza i funzionari del Partito non si fanno scrupolo nel rubare i terreni appartenenti a privati, a villaggi o a gruppi organizzati - come le chiese o i monasteri buddisti - per ottenere un forte guadagno nella transazione.

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