06/04/2007, 00.00
VIETNAM
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Nelle zone dei montagnard anche la messa di Pasqua serve a violare la libertà religiosa

di Nguyen Van Tranh
Con il pretesto di autorizzare le celebrazioni le autorità della provincia di Kontum, dove vivono le minoranze montagnard, controllano e limitano i diritti dei cattolici. La propagande continua a definire la Chiesa come una forza ostile.

Kontum (AsiaNews) – Con il pretesto di permettere ad alcuni villaggi di celebrare la messa di Pasqua, le autorità della provincia di Kontum, nel Vietnam centrale, ai confini con Laos e Cambogia, si propongono di controllare e limitare e attività dei cattolici, ed in particolar modo delle minoranze del luogo, violando, in tal modo, anche la legislazione nazionale sulla libertà religiosa.

La diocesi di Kontum – che è stata visitata a marzo dalla delegazione della Santa Sede che si è recata in Vietnam - si sviluppa nelle province di Kontum e Gia Lai: è una zona rurale, negli altipiani centrali, con una popolazione di 1.600.000 abitanti, 300mila dei quali sono cattolici. La metà della popolazione – i montagnard - è composta di minoranze etniche, come Ba Na, Xô Naêng, Gia Rai,  EÂ- Neâ, Gieâ-Trieâng, M’Noâng, Cô Ho, Braâu e Rô Maêm. Per lo più vivono sotto il livello di povertà e vivono con meno di un dollaro al giorno.

Fin dal 30 marzo, le autorità locali di un distretto della provincia hanno inviato al vescovo diocesano, Michel Hoâng Duc Oanh la lettera numero 76/UBND per notificare che permettevano ad alcuni villaggi di organizzare messe per Pasqua. In realtà l’obiettivo è bandire le attività religiose dei cattolici ed i particolare di controllare le minoranze.

Sebbene la legge vietnamita affermi che ogni persona ha diritto alla libertà religiosa, la realtà è diversa. “Natale e Pasqua – dice un giovane ad AsiaNews – sono giorni di grande festa, ma per celebrarle dobbiamo chiedere il permesso alle autorità locali. Sono i reucci della zona, ignorano la legge ed opprimono i poveri”.

Un’anziana di 72 ani ricorda: “quando ero giovane non ho mai assistito a spettacoli come questo. Il governo interferisce pesantemente nelle organizzazioni religiose. Il governo locale tiene in pugno tutti i diritti: se permette che qualche sacerdote dica messa, può dirla. Se glielo nega, noi non abbiamo il diritto di andare in chiesa”.

“La legge sulla libertà religiosa – spiega ad AsiaNews Phuong, un avvocato cattolico – è una norma essenziale del Vietnam. Secondo tale disposizione, tutti i vietnamiti hanno diritto alla libertà di religione o di non-religione. Ma numerosi governi locali non la conoscono o non la rispettano. Si comportano con i cattolici secondo la legge della giungla, insegnano e propagandano che la Chiesa cattolica è una forza ostile e guardano sempre con sospetto le attività dei cattolici. Agiscono in base alle loro convinzioni e ciò viola i diritti della gente”.

 

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