02/04/2013, 00.00
NEPAL
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Nepal, decine di battesimi nella notte di Pasqua. Molti gli indù

di Kalpit Parajuli
Le celebrazioni sono avvenute nelle varie parrocchie del Paese. Gli oltre 20 catecumeni hanno ricevuto il battesimo dopo due anni di preparazione. Giovane indù:"Eravamo confusi e vivevamo nella superstizione. Ora la nostra vita ha un nuovo significato".

Kathmandu (AsiaNews) - La piccola comunità cattolica nepalese festeggia la notte di Pasqua con decine di battesimi celebrate nelle varie parrocchie del Paese.

Fra i catecumeni molti sono indù, che hanno incontrato la fede cattolica attraverso il contatto con realtà educative e caritative che si sono moltiplicate dopo la caduta della monarchia induista nel 2008. Essi hanno ricevuto il battesimo dopo almeno due anni di discernimento e studio della fede cristiana. "Dio ci ha donato la grazia del suo amore - afferma uno dei neobattezzati - e questo percorso ha richiesto più di due anni di preparazione alla fede e alla cultura cattolica". "Noi - aggiunge - eravamo confusi e la nostra vita era legata alle superstizioni della tradizione indù, ma ora abbiamo dato un nuovo significato alla nostra vita e serviremo la società e la Chiesa".

Bhim Rai, responsabile dei catechisti della diocesi di Kathmandu dice: "Sono felice di vedere crescere la fede fra i neo-battezzati. Per due anni li abbiamo istruiti e seguiti  passo dopo passo nel loro percorso verso il battesimo". Rai sottolinea che molti catecumeni una volta battezzati, spesso ritornano alla religione di appartenenza. Le ragioni sono molteplici: pressioni familiari, poca comprensione della cultura cristiana, paura. "Per noi - afferma - non conta il numero, ma la qualità delle conversioni che devono essere autentiche e partire da un cambiamento reale della persona".

Secondo il catechista nel Paese vi sono dalle 30 alle 40 conversioni all'anno.  "Le nuove generazioni - spiega - mostrano una maturità di fede superiore anche a molte persone nate all'interno di famiglie cristiane". Tale comportamento si deve soprattutto al clima favorevole che da alcuni anni consente ai cristiani la piena libertà di culto, ma anche al tramonto dei valori religiosi induisti e delle ideologie politiche comunista e maoista.  Queste ultime sono state per decenni un modello di libertà per molti giovani nepalesi.

La maggiore libertà religiosa per i cristiani iniziata con la caduta della monarchia indù nel 2008 ha spinto molti cattolici a non nascondere la propria fede in pubblico. Stufi del clima di instabilità politica e delle troppe relazioni fra politici e religiosi indù, molti giovani non cristiani hanno iniziato a partecipare quest'anno alle iniziative della Chiesa cattolica (v. foto) e a considerare la Bibbia come un testo fondamentale per la loro formazione. Di recente l'organizzazione Statunitense  Bible for the World ha registrato un boom di vendite in Nepal. Secondo il censimento del 2011 cattolici e protestanti sono circa l'1,5% della popolazione. Nel 2006 erano solo lo 0,5%. In sei anni i cattolici sono passati da 4mila a 10 mila unità. Ogni domenica sono circa 200 i non cattolici che assistono alla messa nella cattedrale.    

 

 

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