03/05/2012, 00.00
NEPAL
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Nepal, esplosioni e attacchi mettono a rischio la nuova costituzione

di Kalpit Parajuli
Due ordigni sono esplosi a Ramanda Chowk nella regione del Terai. Uno ha colpito un sit-in della comunità Madhesi e ucciso quattro persone. Paura di nuovi attentati in vista del termine di consegna della costituzione il 27 maggio.

Kathmandu (AsiaNews) - Una serie di attacchi ha sconvolto in questi giorni la città di Ramanda Chowk nel distretto di Janakapur (Terai, Nepal meridionale). Ieri un ordigno è esploso vicino al Janaki Cinema, senza fare vittime o feriti. Lo scorso 30 aprile una bomba ha colpito la comunità indigena madhesi durante un sit-in per chiedere uno Stato federale indipendente, facendo quattro morti e oltre 30 feriti. La polizia ha imputato entrambi attacchi al Janatantrik Tarai Mukti Morcha (Jtmm), gruppo terrorista per la liberazione del Terai, che nei giorni scorsi ha rivendicato l'esplosione del 30 aprile.

A meno di un mese dalla consegna della nuova costituzione, in programma il 27 maggio, il Paese è preda di forti tensioni fra la maggioranza indù e le oltre 60 fra etnie e minoranze religiose, che chiedono tutele e diritti nel nuovo testo costituzionale. Fonti di AsiaNews sottolineano che la popolazione teme possibili attacchi anche nella capitale ed evita di partecipare a comizi pubblici, sit-in e manifestazioni. 

Oggi, il Premier maoista Bhattarai ha dato il via a un rimpasto di governo  per trovare un accordo fra i partiti e scrivere la costituzione entro i termini previsti. Il nuovo esecutivo include membri del Congress Party, partito conservatore, e del Partito comunista marxista leninista. Fra le tematiche ancora in fase di discussione vi sono: il federalismo su modello indiano, il numero dei distretti, il nuovo codice penale e civile che prevede leggi anti-conversione, la libertà religiosa e di culto. Dalla sua elezione nel 2008, l'Assemblea costituente ha rimandato per ben sei volte il termine di consegna della costituzione e a tutt'oggi non è ancora chiaro se l'attuale governo riuscirà a rispettarlo. In caso di un ulteriore fallimento il Paese rischia il caos istituzionale.

La costituzione è una parte fondamentale del processo di riconciliazione dopo 11 anni di guerra civile. Il conflitto si è concluso con la caduta della monarchia assoluta indù a cui è seguito un accordo globale di pace tra esercito e maoisti firmato il 21 novembre 2006 davanti a Onu e comunità internazionale. La guerra ha fatto più di 12.800 morti e circa 100mila rifugiati.

 

 

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