06/06/2012, 00.00
NEPAL
Invia ad un amico

Nepal patria dell'inquinamento. Tonnellate di rifiuti sul monte Everest

di Kalpit Parajuli
Una ricerca dell'Università di Yale (Usa) lo colloca fra i Paesi più inquinati del mondo. A Kathmandu oltre il 70% della popolazione non ha accesso all'acqua potabile. Più di metà degli abitanti soffre per malattie respiratorie e cutanee.

Kathmandu (AsiaNews) - Aria irrespirabile nelle grandi città, fiumi ridotti a fogne a cielo aperto e tonnellate di spazzatura sul monte Everest, fanno del Nepal uno dei Paesi più inquinati dell'Asia e del mondo. E' quanto emerge dell'Environment Performance Index (Epi), sviluppato dalla Yale University (Usa) in collaborazione con la Columbia University  (Usa) e l'International Science Information Network. Tale indice mette in rapporto il tasso di inquinamento con l'efficacia delle politiche statali a favore dell'ecologia. I risultati del 2012 sono stati pubblicati ieri in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente. In esso, il Nepal è fra i Paesi dove l'inquinamento influisce di più sulla salute della popolazione insieme a Cina, Pakistan, India e Bangladesh. 

Il principale pericolo per i nepalesi non sono le emissioni industriali, ma la crescente urbanizzazione e la deforestazione che ha reso le grandi città un luogo impossibile per vivere. A Kathmandu circa il 70% della popolazione non ha accesso ad acqua potabile. Più del 50% delle falde acquifere è contaminato da liquami e altri elementi inquinanti. L'aria è spesso irrespirabile a per gli scarichi di auto e motoveicoli. Nella capitale più del 50% della popolazione soffre di malattie respiratorie e allergie cutanee a causa di aria e acqua contaminata. Tale situazione si registra in tutte i principali centri abitati del Paese: Biratnagar (Terai, Nepal meridionale), Patan (Lalitpur, Nepal centrale), Pokhara (Gandaki, Nepal occidentale) e Birganj (Narayani, Nepal meridionale).     

L'inquinamento ambientale non risparmia nemmeno l'Himalaya, la più importante attrazione turistica del Nepal. Ogni anno migliaia di scalatori tentano l'ascesa al monte Everest. Per rendere più accessibile la montagna, il governo nepalese ha abbassato il livello di preparazione tecnica e atletica necessario per l'ascesa, ma anche le regole di tutela ambientale, che hanno trasformato in una discarica la via che conduce al tetto del mondo.

Per ripulire l'Everest, Dawa Steven Sherpa, direttore  dell'Asian Trekking e Apa Sherpa, scalatore entrato nel guinness dei primati per le sue 21 ascensioni sul tetto del mondo, hanno lanciato nel 2008 le "Eco-Everest Expeditions". L'iniziativa consiste in spedizioni annuali di raccolta dei rifiuti che coinvolgono decine fra alpinisti esperti e popolazione locale. Essa promuove anche l'utilizzo di strumentazioni ecologiche come fornelli a energia solare, batterie a pannelli fotovoltaici e bombole d'ossigeno multiuso. Dal 2008 al 2011 sono state trasportate a valle oltre 13 tonnellate di rifiuti non biodegradabili.  

 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Thailandia, i malati di Aids "hanno bisogno di essere curati anche nello spirito"
01/12/2005
Orfani e trasfusioni, il dramma dell'Aids in Cina
01/12/2004
Camilliani tra i malati terminali di Aids, "come una madre verso i suoi figli"
01/12/2004
È morto il ‘leopardo delle nevi’: per 10 volte sull’Everest senza ossigeno
22/09/2020 08:34
Un portatore del Nepal vince la maratona “più alta del mondo” sul monte Everest
03/06/2010


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”