06/05/2006, 00.00
NEPAL
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Nepal: sì dei maoisti al tavolo delle trattative

di Prakash Dubey

I ribelli accettano la proposta del governo ad interim. I maoisti vogliono la riforma dell'esercito, l'Ue chiede la riconsegna delle armi prima dell'elezione dell'Assemblea costituente.

Kathmandu (AsiaNews) - Il capo dei maoisti Prachanda accetta l'invito del governo nepalese ad interim, che dopo aver accolto la proposta di cessate-il-fuoco ha chiesto ai ribelli maoisti di sedersi al tavolo delle trattative per garantire un futuro di pace e sicurezza al paese.

"Accettiamo in modo favorevole la decisione del governo - dichiara Prachanda - questo risponde allo spirito del movimento popolare, ed è un passo in avanti verso la democrazia, la pace e la svolta radicale chiesta dalla popolazione".

Il capo dei maoisti specifica però le sue condizioni e dichiara che i progetti di legge andranno concordati da entrambi le parti. Afferma che le priorità sono la costruzione di uno stato repubblicano e secolare, le riforme economiche e la rimozione di "elementi feudali" che pesano sui nepalesi sin dal 1951. Si dice inoltre favorevole ad una riorganizzazione militare. "Uno dei fattori più importanti in questo momento – sottolinea – è portare l'esercito sotto il controllo del popolo e democratizzarlo". Prachanda aggiunge che il suo partito è pronto a lavorare per la riorganizzazione del People's Liberation Army (le forze armate maoiste) in un nuovo esercito nazionale per "le aspirazioni democratiche del popolo", e si appella al governo convertire anche il Royal Nepalese Army (Rna), l'esercito reale. Chiede però pene per i "comandanti" del Rna che hanno soppresso il movimento della popolazione contro re Gyanendra.

Prachanda sottolinea che l'apertura dei maoisti al dialogo non va interpretata come "debolezza". Accusa inoltre gli Stati Uniti di aver lavorato per far fallire i colloqui di pace fra re e opposizioni nel 2001 e nel 2003.

Nel Paese molti sono scettici sulla volontà di dialogo dei maoisti. Un attivista sociale che chiede l'anonimato suppone che "la strategia maoista può essere quella di sondare la forza dei partiti politici e cercare di ottenere più benefici possibili alle prossime elezioni. Possono utilizzare la paura della gente, in modo particolare nelle zone più remote del paese. In questa situazione anche l'elezione di un'Assemblea costituente può essere falsata".

L'Unione europea chiede ai maoisti la consegna della armi prima di ogni tipo di elezione. "In assenza di un tale impegno – si legge in un comunicato Ue - l'elezione libera e sicura di un'Assemblea costituente sarebbe impossibile".

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