07/05/2007, 00.00
FRANCIA
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Nicolas Sarkozy è il nuovo presidente della Francia

Ha battuto al ballottaggio la candidata socialista. Il suo è un programma liberale ed europeo. Gli auguri di Blair, Bush e Hariri.

Parigi (AsiaNews) – Nicolas Sarkozy, 52 anni, è il nuovo presidente della Francia. Ha vinto ieri col 53% dei voti, battendo la concorrente socialista Segolene Royal, che non ha superato il 47%.

“Non vi tradirò, non vi mentirò, non vi deluderò” ha detto il neo-presidente alle decine di migliaia di sostenitori a Place de la Concorde. Riferendosi a quelli che non lo hanno votato, egli ha anche promesso che sarà “il presidente di tutti i francesi”.

Sarkozy succederà a François Chirac il 16 maggior prossimo e ha promesso di agire presto per attuare il suo programma. La sua campagna era basata sul tema della “rottura”, un distacco dalle precedenti politiche francesi che hanno portato il Paese a un enorme debito, elevata disoccupazione e fortissimo scontento nelle periferie. Nel suo messaggio ieri egli ha ripetuto che la Francia ha bisogno di cambiamento, che il lavoro deve essere valorizzato, gli sforzi premiati e l’autorità rafforzata.

Fra gli elementi del suo programma vi è la riduzione delle tasse e dell’apparato burocratico; una legge per regolare i servizi minimi durante gli scioperi; regole per obbligare i disoccupati a prendere il lavoro che viene loro offerto, per non pesare sull’assistenza pubblica. Sul fronte sociale, egli ha promesso regole precise per rendere più difficile alle famiglie allargate degli emigranti il loro arrivo in Francia.

Il suo programma, basato su merito, impegno, autorità, è in forte contrasto con l’immagine assistenziale della Royal, che invece proponeva un allargamento della protezione statale e un incremento dei minimi salariali.

Fra le prime congratulazioni giunte al neo-presidente vi sono quelle del premier britannico Tony Blair, del presidente Usa George W. Bush, e di Saad Hariri dal Libano.

Sulla politica estera, Sarkozy ha promesso di far tornare la Francia ad essere “la terra dei diritti dell’uomo”, interrompendo lo stile pragmatico che ha spinto Parigi a corteggiare – in nome dell’economia e del benessere – dittature e Paesi autoritari in Africa, Medio Oriente e Asia.

Su questa linea, e in difesa di un’identità europea legata alle radici cristiane, Sarkozy si è espresso molte volte contro l’entrata della Turchia nell’Unione Europea.

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