11/07/2007, 00.00
INDIA
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Non può pagare le cure mediche: getta la figlia di 7 anni nel fiume

di Nirmala Carvalho
Il padre, venditore di verdure, non ha le 300mila rupie necessarie per curarle l’insufficienza renale. La bambina è stata salvata da un pescatore, ma il padre è scomparso e la polizia lo cerca. Ora un ospedale si offre di curarla a sue spese.

New Delhi (AsiaNews) – Un pescatore salva una bambina di 7 anni che il padre ha gettato nel fiume perché non può pagare le elevate spese necessarie per curarla. Da tre anni Sarita soffre di insufficienza renale e nelle ultime settimane è in cura in un ospedale di Mumbai. Il padre, Bakheru Sonkar, residente nel villaggio di Devkali, distretto di Jaunpur (Uttar Pradesh), vende verdure e non può pagare le lunghe cure, che secondo la polizia costano almeno 300mila rupie. Anche il 9 luglio ha accompagnato la figlia a Mumbai, ma è accusato di averla spinta nel fiume al ritorno.

Un pescatore l’ha udita gridare: “papà, papà salvami” e l’ha recuperata e portata all’ospedale locale. Ora il padre è scomparso e ricercato dalla polizia.

Sarita è tornata a casa. La madre non si spiega il gesto, dopo che da 5 mesi il marito fa curare la figlia. Lo considera “un attimo di follia, per la preoccupazione di dover provvedere anche ad altri quattro figli e all’anziana madre”. “Siamo gente povera – spiega Babuna, nonna paterna di Sarita – e mio figlio ha fatto del suo meglio per far curare Sarita, anche portandola a Mumbai per 4 mesi. Ora spero solo che stia bene e che torni a casa, non m’importa se la polizia lo prende”.

La televisione ha raccontato la storia e ha commosso l’opinione pubblica. Ora Sarita ha ricevuto l’offerta di essere curata gratis. Sudarshan Ballal, direttore dell’ospedale Manipal, si dice “scioccato per questa storia, per il padre che la getta via perché la cura costa 300mila rupie”. “Io sono un nefrologo – aggiunge – e l’ospedale Manipal ha più volte aiutato famiglie povere. Pensiamo di poterle offrire una cura a nostre spese”.

In India ogni anno tra 150 e 200mila persone contraggono gravi insufficienze renali, che portano il 95% a una lenta e dolorosa morte. La maggior parte di loro,  come la piccola Sarita, non può pagarsi le cure.

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