26/04/2018, 09.27
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Nucleare iraniano, Rouhani contro Trump (e Macron): mercante che non rispetta i trattati

Francia e Stati Uniti propongono una nuova versione dell'accordo con termini più restrittivi. Rouhani attacca Trump: un “mercante” senza alcuna esperienza in trattati internazionali. E assicura: l’Iran non vuole l’atomica. Ue e Cremlino: l'accordo “funziona e va preservato”. Segretario generale Onu: Potenziare le politiche di “non proliferazione”. 

 

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Donald Trump ed Emmanuel Macron “non hanno alcun diritto” di mettere in dubbio la legittimità dell’accordo sul nucleare e rinegoziare in modo unilaterale i termini. È quanto afferma il leader iraniano Hassan Rouhani, in risposta alle dichiarazioni emerse al termine del vertice fra i presidenti di Stati Uniti e Francia, che si è tenuto in questi giorni a Washington. Il leader iraniano ha quindi bollato l’inquilino della Casa Bianca come un “mercante” senza alcuna esperienza “in trattati internazionali. Come può un venditore - ha aggiunto - un costruttore di edifici e torri, fare delle valutazioni sui temi internazionali?".

La reazione di Rouhani è dovuta al fatto che la Casa Bianca vorrebbe reintrodurre nuove sanzioni contro l’Iran, e cancellare l’accordo sul nucleare iraniano (il Jcpoa) del 2015. Dopo l'incontro fra loro, il presidente Usa Trump e il francese Macron hanno proposto una nuova versione con termini più restrittivi verso Teheran, sconfessando l’appello dei leader Ue che ne invocavano la “salvaguardia”

Secondo Macron un nuovo patto deve ruotare attorno a quattro punti cardine: bloccare ogni attività atomica dell’Iran fino al 2025; fare in modo che non vi siano attività “nel lungo periodo”; fermare lo sviluppo dei missili balistici; trovare una “soluzione politica” finalizzata al “contenimento” dell’Iran in Medio oriente. 

La replica di Rouhani non si è fatta attendere e si è soffermata, in primis, sull’impegno di Teheran nella difesa e nel rispetto del Jcpoa, certificata a più riprese anche dagli ispettori internazionali esperti di nucleare. “Abbiamo dimostrato al mondo - ha aggiunto il presidente iraniano - la nostra buona volontà. Vogliamo provare a tutti che l’Iran non cerca di dotarsi di armi di distruzione di massa”, cancellando anni di bugie di Israele e Stati Uniti. 

Infine, egli ha definito come “vuote” le minacce lanciate da Trump che intende punire l’Iran in caso di ripresa del programma nucleare. “A breve prenderemo decisioni importanti - ha concluso - in materia di tecnologia nucleare. Le nostre attività saranno di gran lunga diverse rispetto al passato, di sicuro pacifiche. Non vogliamo sviluppare armi atomiche, e non penseremo di farlo in futuro”.

Dopo anni di embargo l’Iran ha ottenuto un parziale alleggerimento delle sanzioni economiche occidentali, in cambio di un accordo sul controverso programma atomico. Un’intesa accolta in maniera positiva dalla maggioranza della comunità internazionale. Tuttavia, gli Usa - insieme a Israele fra le voci critiche - hanno mantenuto in vigore una serie di sanzioni per il programma missilistico e il sostegno [armato] a movimenti sciiti in Medio oriente. 

Il 12 gennaio scorso Trump ha esteso per altri 120 giorni la sospensione di una serie di sanzioni all’Iran. Egli ha però aggiunto che questa sarebbe stata “l’ultima volta” e che, in futuro, verranno introdotte modifiche sostanziali per arginare gli “effetti disastrosi” del lavoro del precedessore Barack Obama. Egli ha infine minacciato i leader iraniani, promettendo loro “problemi ben più gravi” nel caso in cui decidano di riprendere il programma nucleare. 

Diversa dalla posizione di Trump e Macron quella dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini, secondo cui “sul nucleare iraniano c'è un solo accordo, funziona e deve essere preservato”. Quello in vigore, ha aggiunto il capo della diplomazia Ue, “sta impedendo all'Iran di sviluppare armi nucleari e impegna l'Iran a non acquisire armi nucleari senza limiti”. La sua “piena attuazione” è “essenziale” per la sicurezza dell’Unione. 

Analoga posizione viene espressa pure dai vertici russi e dal segretario generale delle Nazioni Unite. “L’accordo in essere sul nucleare iraniano - ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov - non ha alternative. Noi siamo favorevoli a che esso sia mantenuto nello stato attuale”. Il leader Onu Antonio Guterres ha ribadito che l’accordo nucleare “è molto importante e va preservato” e va rafforzata al contempo la politica di “non proliferazione”.

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