02/08/2012, 00.00
SIRIA
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Nunzio a Damasco: Tutti i media diffondono il messaggio del Papa

Mons. Mario Zenari sottolinea la straordinarietà del gesto da parte della stampa del regime. Anche per le autorità il Paese è ormai giunto in un vicolo cieco e urge la necessità di una soluzione politica. In un video la ferocia dei ribelli contro i presunti lealisti fedeli ad Assad.

Damasco (AsiaNews) - "L'appello del Papa per una soluzione politica del conflitto siriano ha colpito il governo Assad che in questi giorni ha diffuso il messaggio del pontefice su giornali ed emittenti televisive locali". È quanto afferma ad AsiaNews, mons. Mario Zenari, nunzio vaticano a Damasco. Secondo il prelato  la straordinaria diffusione delle parole del papa dimostra che "anche le autorità si sono rese conto che il Paese è ormai in un vicolo cieco. La guerra non avrà vincitori né vinti". Mons. Zenari spiega che "una eventuale vittoria sul campo militare, da parte del governo o dei ribelli, porterebbe la Siria al collasso".

La situazione di confusione e caos causata dalla guerra è confermata dalle recenti notizie che giungono da Aleppo e dalle aree colpite da bombardamenti e scontri. Nella più importante città del Paese i ribelli faticano a respingere l'offensiva dell'esercito. Entrambe le forze in campo si affrontano con la medesima ferocia e violenza. Dopo i drammatici video di esecuzioni sommarie e pestaggi compiuti dalle forze fedeli ad Assad, ieri è apparso un filmato che mostra la ferocia dei guerriglieri contro un presunto membro delle shabiha (Spettri), le milizie paramilitari del regime. Human Rights Watch ha condannato il gesto, definendolo un potenziale crimine contro l'umanità.

Fonti locali confermano che massacri e attacchi di violenza inaudita contro i presunti lealisti sono all'ordine del giorno. I metodi utilizzati sono gli stessi dell'esercito. Oggi, l'Osservatorio siriano per i diritti umani ha denunciato un nuovo massacro a Jdaidet Artou (Damasco), dove l'esercito avrebbe freddato 43 giovani miliziani. In questa occasione, il regime ha ammesso la sua colpa, ma ha sottolineato di aver ucciso i guerriglieri in un'azione di guerra.

Secondo le fonti, è proprio questo tipo di informazione, spesso grossolana e con poca attenzione alle fonti, ad aver diffuso l'idea che la guerra contro Assad sia l'unica soluzione. Il regime non ha alcuna intenzione di cedere, nonostante le previsioni di una sua fine imminente. Per gli esperti, le due parti in campo si affronteranno finché vi saranno rifornimenti di armi. Il conflitto potrebbe durare anche per un altro anno, fino allo sfinimento totale  e alla distruzione del Paese.

Mons. Zenari racconta che "fra la popolazione vi è molta incertezza e paura sul futuro. La guerra investe ormai tutto il Paese. Anche a Damasco mancano cibo, lavoro, sicurezza". La Fao stima che oltre 3 milioni di siriani sono in condizioni critiche. Ad essi si aggiungono gli oltre 200mila sfollati fuggiti in Turchia, Libano e Giordania.

"La via politica indicata dal Papa - sottolinea il prelato - è l'unica soluzione. La comunità internazionale deve ritornare su questa strada e fare pressioni su ribelli e regime. Un sincero compromesso politico vale molto di più di un conflitto portato avanti senza alcun senso e criterio". (S.C.)

 

 

 

 

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