27/07/2009, 00.00
CINA
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Operai cinesi pestano a morte un dirigente; contadini bloccano un'autostrada

Nel Jilin una grande ditta di acciaio programma di ristrutturarsi e tagliare 30mila posti di lavoro. Scoppia la protesta degli operai. Nel Zhejiang circa 30mila contadini bloccano l’autostrada accusando le autorità locali di corruzione e di rubar loro gli indennizzi per le terre espropriate.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina della crisi economica appare una polveriera, pronta a esplodere per le palesi ingiustizie contro contadini e operai. Nel Jilin gli operai aggrediscono e uccidono un manager, dopo l’annuncio di 30mila licenziamenti; a Shipu (Zhejiang) circa 30mila residenti bloccano un’autostrada strada per protestare contro la corruzione delle autorità locali e si scontrano con la polizia, con feriti e arrestati. Secondo il Centro informazione per i diritti umani e la democrazia, gli abitanti di Shipu accusano le autorità locali di essersi intascate denaro che doveva servire come indennizzo per le terre espropriate loro, circa 320 ettari destinati alla ditta Changguo Saltern. I contadini protestano che la terra vale almeno il triplo di quanto offerto loro.

Intanto le autorità hanno oggi annunciato che non ci sarà, per ora, il taglio dei posti di lavoro per gli impianti della compagnia Tonghua Iron and Steel Group, nel Jilin, leader dell’acciaio, dopo che gli operai infuriati hanno ucciso il manager Chen Guojun.

La ditta ha intenzione di tagliare 30mila posti di lavoro. Gli operai furibondi il 24 luglio hanno bloccato la produzione. Secondo fonti locali citate dallo statale China Daily, “Chen ha provocato gli operai dicendo che la gran parte di loro sarebbero stati cacciati entro 3 giorni”.

I lavoratori lo hanno pestato a sangue e si sono poi scontrati con la polizia per impedire di portare Chen all’ospedale. Egli è morto la sera in ospedale, dove infine era stato portato.

In Cina ci sono state oltre 87mila proteste di massa nel 2008 per ragioni economiche. Secondo esperti, operai e contadini sono privi di un’adeguata tutela legale e giudiziaria contro gli espropri di terreni e i tagli di posti di lavoro. Per cui sempre più spesso scoppiano proteste anche violente. La polizia spesso interviene a favore dei funzionari locali che tolgono la terra ai contadini dando bassi indennizzi, o a sostegno delle ditte contro le proteste degli operai.

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