13/08/2009, 00.00
CINA
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Ora è chiuso l’impianto che ha avvelenato centinaia di bambini

Le autorità si affrettano a chiudere la fabbrica dello Shaanxi, dopo la diffusione della notizia. Ma nessuno spiega perché le famiglie nella zona non siano state trasferite, come era previsto. I malati rischiano danni irreversibili a muscoli, nervi, cervello.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Dopo le proteste, le autorità hanno chiuso la fabbrica Dongling Lead and Zinc Smelting Co, nel complesso industriale di Changqing (Shaanxi), che ha causato livelli nocivi di piombo - anche quattro volte oltre il limite- nel sangue di oltre 300 bambini, e per altri mille circa si attende l’esito delle analisi.

La notizia è data dall’agenzia ufficiale Xinhua, che concede spazio alle rimostranze dei residenti  e riferisce che l’ordine sarebbe stato dato già due giorni fa, comunque oltre due settimane dopo le prime notizie certe di avvelenamento da piombo.

Sun Yagang, il cui figlio di 2 anni è tra gli ammalati, spiega su Xinhua che “viviamo a solo 200 metri dalla fabbrica. L’inquinamento da piombo è certo”.

L’impianto usa piombo, zinco e carbone, tutti molto inquinanti. Per questo le autorità municipali avevano previsto di trasferire tutti gli abitanti della zona, quando nel 2006 la ditta ha aperto. Ma poi solo 156 dei 581 abitanti vicino all’impianto sono stati trasferiti. Gli altri sono rimasti, nonostante l’aria fosse diventata acre e l’acqua avesse un sapore amaro, perché non possono pagarsi un’altra casa.

L’eccesso di piombo nell’organismo può causare anemia, indebolire il sistema muscolare, danneggiare il sistema nervoso e il cervello. E’ un avvelenamento ancora più pericoloso perché le conseguenze sono graduali e progressive, ma difficili da rimediare.

La notizia ha suscitato particolare commozione e ira nel Paese, dove la politica del figlio unico rende i genitori ancora più attenti alle esigenze dei bambini. C’è un diffuso risentimento verso le autorità, dato che da mesi ci sono stati continui scandali per gravi danni causati ai bambini da imprenditori privi di scrupoli, favoriti dalla diffusa corruzione dei funzionari preposti al controllo. Anche perché il cittadino ha pochi mezzi per ottenere tutela e spesso la protesta innesca vere dimostrazioni di piazza.

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