16/02/2012, 00.00
INDIA
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Orissa, cristiano attivista dei tribali rischia l’ergastolo per “legami” con i maoisti

di Nirmala Carvalho
Una trentina di poliziotti hanno prelevato dalla sua casa, incappucciato e ammanettato Junesh Pradhan, noto attivista per i diritti dei tribali. L’accusa di detenzione di esplosivo potrebbe costargli il carcere a vita. Il Global Council of Indian Christians (Gcic) ne chiede il rilascio immediato e un’indagine sugli agenti coinvolti nel caso.

Mumbai (AsiaNews) - Junesh Pradhan, attivista cristiano per i diritti dei tribali, rischia la prigione a vita. La polizia dell'Orissa ha arrestato l'uomo per presunti legami con i guerriglieri maoisti. Almeno 30 agenti hanno prelevato l'uomo dalla sua casa, nel villaggio di Linepara (distretto di Kandhamal). Quando Junesh ha provato a chiedere spiegazioni del mandato di arresto, le forze dell'ordine lo hanno ammanettato, incappucciato e scortato nella prigione di Baliguda, nella quale è rinchiuso dal 9 febbraio scorso. Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), denuncia l'arresto "illegale" dell'attivista, "una scandalosa violazione dei diritti umani".

Junesh Pradhan è noto nel distretto di Kandhamal per la sua lotta come leader della comunità tribale. Dal 2002 al 2007 è stato sarpanch (capo del consiglio del villaggio) del gram panchayat (governo locale) del villaggio di Greenbadi; dal 2007 al 2012 è stato eletto presidente del panchayat samiti (organismo che lega il governo locale con l'amministrazione del distretto) di Daringibadi. In questi anni, forze ultranazionaliste indù hanno preso di mira Junesh per le sue campagne di giustizia per le vittime dei pogrom anticristiani del 2007 e del 2008.

Intervistato dalle televisioni locali, J.N. Pankaj, sovrintendente della polizia, ha dichiarato che su Junesh pesano "solide prove". Come riferisce il Gcic, le forze dell'ordine hanno registrato il caso sotto varie sezioni del Codice penale. In particolare, l'Explosive Substances Act, ("è illegale l'uso o l'intenzione d'uso di qualunque sostanza esplosiva che potrebbe causare danni alla vita o alla proprietà". Se una Corte dovesse riconoscere Junesh colpevole di questo capo d'imputazione, egli rischia il carcere a vita.

"Junesh Pradhan - spiega Sajan George ad AsiaNews - ha solo alzato la voce contro l'arresto di tribali innocenti, una causa sostenuta anche dai maoisti. Chiediamo la sua scarcerazione immediata, di ritirare ogni accusa e di prendere provvedimenti contro gli agenti di polizia. Inoltre, esigiamo la protezione per tutti i membri della sua famiglia".

 

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