02/09/2004, 00.00
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Ossezia: rilasciato un piccolo gruppo di ostaggi

Beslan (AsiaNews) – Donne e bambini, in tutto 32 persone, sono state rilasciate dai miliziani armati che da due giorni tengono in ostaggio 350 persone in una scuola di Beslan nella Nord Ossezia, non lontano dal confine ceceno.

Lev Dzugayev, un aiuto del presidente della Nord Ossezia, ha confermato il rilascio di 26 donne e diversi bambini. La televisione russa ha mostrato dei militari che portavano in salvo alcuni piccoli, uno completamente nudo, un altro avvolto da uno scialle.

Dzugayev ha detto che la liberazione è "il primo successo" di un tentativo di trattare con i rapitori.

Fra i mediatori vi è l'ex presidente dell'Ingushezia, Ruslan Aushev, un veterano della guerra in Afghanistan, molto rispettato nelle regioni del Nord Caucaso.

Mentre i negoziati sono durati a singhiozzo per tutta la giornata, attorno alla scuola migliaia di genitori e abitanti aspettavano sgomenti notizie e aggiornamenti. I dialoghi via telefono non hanno finora portato a nessuna conclusione. Dall'interno della scuola i militanti hanno inviato una lista di richieste, fra cui l'allontanamento di tutte le truppe russe dalla Cecenia e il rilascio di tutti i prigionieri ceceni in Ingushezia. Essi hanno minacciato che se l'esercito interviene,  uccideranno 50 bambini per ogni rapitore ucciso e 20 bambini per ogni rapitore ferito. Il presidente Putin ha affermato che "il nostro primo compito è salvare la vita e la salute degli ostaggi".

La scuola di Beslan, una città di 30 mila abitanti è nel Nord Ossezia, vicino alla repubblica della Cecenia, dove dal '99 i separatisti combattono una guerra contro i russi. Per questo si attribuisce la presa degli ostaggi a militanti ceceni, anche se nessun gruppo ha finora rivendicato l'operazione.

L'Ossezia è nella quasi totalità ortodossa, mentre la Cecenia e altre repubbliche del Caucaso sono in maggioranza islamiche. Tensioni fra Ossezia e Ingushezia continuano fin dal collasso dell'ex Unione Sovietica.

Non si sa nulla della situazione sanitaria in cui vivono gli ostaggi, né se hanno cibo. L'offerta di portare in scuola acqua e viveri è stata rifiutata dai  miliziani.

Valeri Andreyev, del Servizio di Sicurezza federale, ha affermato che  adulti della Cecenia e dell'Ingushezia hanno deciso di venire a Beslan per offrirsi in cambio degli ostaggi locali.

Alcuni militanti sono stati riconosciuti e si cerca di trovare i loro parenti perché aiutino nei negoziati.
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