22/01/2018, 15.30
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Oxfam: all’1% della popolazione mondiale l’82% delle nuove ricchezze

Nel 2017, il numero dei miliardari è aumentato di uno ogni due giorni. La loro ricchezza si è accresciuta di 762 miliardi di dollari. In Indonesia, i 27 uomini più ricchi possiedono più ricchezza di 100 milioni di persone. La Cina registra una leggera riduzione della disparità di reddito, ma è in aumento quella della ricchezza.

Davos (AsiaNews/Agenzie) –  Di tutta la ricchezza creata nell’ultimo anno nel mondo, l’82% è andato all’1% della popolazione, mentre il 50% meno abbiente (3,7 miliardi di persone) non ha beneficiato di alcun aumento. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Oxfam, diffuso oggi alla vigilia del Forum Economico Mondiale di Davos (Svizzera).

Lo studio è redatto dalla confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale. Esso rivela che tra il marzo 2016 ed il marzo 2017 il numero dei miliardari è aumentato di uno ogni due giorni. Attualmente vi sono nel mondo 2.043 miliardari e nove su dieci sono uomini. La ricchezza dei miliardari si è accresciuta di 762 miliardi di dollari nell’arco di 12 mesi, un incremento che rappresenta sette volte l’ammontare delle risorse necessarie per far uscire dallo stato di povertà estrema 789 milioni di persone.

Oxfam afferma che è soprattutto il lavoro pericoloso e sottopagato della maggioranza della popolazione mondiale ad alimentare la ricchezza di pochi e le condizioni di lavoro peggiori spettano alle donne. In Indonesia, i 27 uomini più ricchi possiedono più ricchezza di 100 milioni di persone. In Vietnam, per aumentare le retribuzioni di tutti i 2,5 milioni di lavoratori del settore dell’abbigliamento al livello di un salario dignitoso sarebbero necessari 2,2 miliardi di dollari all’anno: un terzo della somma versata ai propri azionisti dalle cinque principali aziende del settore.

A livello nazionale, negli ultimi 30 anni si è registrato un aumento della disuguaglianza di reddito nella maggior parte dei Paesi, compresi quelli più popolosi al mondo come la Cina e l’India. Sette persone su 10 vivono in un Paese in cui la disuguaglianza di reddito è aumentata. Vi sono però anche notevoli differenze: negli anni ‘90 i Paesi sudamericani hanno subito un rapido aumento della disuguaglianza seguito da una notevole riduzione negli ultimi 15 anni; sempre negli ultimi 15 anni i Paesi asiatici sono passati da una crescita ragionevolmente inclusiva ad un rapido aumento della disparità di reddito. A partire dal 2008 alcuni Paesi, come la Cina, hanno registrato una leggera riduzione della disparità di reddito benché la disuguaglianza resti molto alti.

Il quadro che emerge nei pochi Paesi in cui i dati sono disponibili mostra che la disuguaglianza di ricchezza è molto più elevata della disuguaglianza di reddito ed è notevolmente aumentata negli ultimi decenni. In Cina la concentrazione di ricchezza nelle mani del 10% più ricco è salita rapidamente ed è ora simile a quella degli Stati Uniti. Negli Usa la quota di ricchezza dello 0,1% più ricco è passata dal 7% al 22% tra il 1978 e il 2012. La riduzione della disuguaglianza di reddito nel mondo è determinata dall’aumento del reddito delle fasce medie e basse della popolazione. Tuttavia, mentre essa si è ridotta principalmente per effetto della crescita asiatica, proprio nei Paesi asiatici è invece drasticamente aumentata a livello nazionale.

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