04/05/2019, 09.20
SIRIA
Invia ad un amico

P. Ibrahim: ad Aleppo momenti ‘cruciali e difficili’, l’embargo ha ‘peggiorato’ la vita

Per le strade file di auto “che aspettano il turno davanti alle stazioni di carburante”. Aumentati i prezzi di tutti i generi alimentari e la notte “continuano i rumori dei missili”. Le celebrazioni della Pasqua “per seminare speranza nei cuori”. Gli aiuti della Chiesa alle famiglie in difficoltà. 

Aleppo (AsiaNews) - Ad Aleppo si vivono momenti “cruciali e difficili”, perché la crisi economica “causata in modo particolare dall’embargo” rende “complicata” la vita quotidiana di ciascun cittadino. È quanto racconta ad AsiaNews p. Ibrahim Alsabagh, della parrocchia latina di Aleppo, metropoli del nord per anni epicentro del conflitto siriano divampato nel marzo 2011.  “Per le strade della città - prosegue il sacerdote - si vedono lunghe file di auto che aspettano il turno davanti alle stazioni di carburante. Qualche volta la fila inizia alle 7 di sera, per fare il pieno il giorno dopo”. 

La mancanza di petrolio, sottolinea p. Ibrahim, è uno dei molti fattori ad aver “peggiorato” la qualità di vita delle persone. “Le auto in strada - racconta - sono sempre meno; la gente per andare da un posto all’altro va a piedi. I prezzi di tutti i generi alimentari sono aumentati”, così come “l’inflazione”. E durante la notte “continuano i rumori dei missili, che cadono nella parte ovest [dove sorgono i quartieri cristiani, ndr] della città”.

Nei giorni scorsi anche le suore trappiste di Azeir e l’arcivescovo maronita di Damasco avevano criticato con forza le sanzioni statunitensi ed europee contro Damasco, che hanno ottenuto come unico risultato quello di “mettere in ginocchio” i siriani. Tuttavia, la popolazione di Aleppo vuole reagire di fronte alle difficoltà e la Settimana Santa vissuta con gioia e partecipazione “per seminare speranza nei cuori”, come testimonia p. Ibrahim, ne è la prova migliore.

“Abbiamo addobbato la chiesa - ricorda - con molta creatività e curato nei minimi dettagli la liturgia”. Tutto questo, aggiunge, è stato fatto per lasciare “una grande serenità nelle anime e consolare tutti, contro l’amarezza e la disperazione”. Durante le celebrazioni, prosegue, le chiese erano sempre “affollate” di gente “silenziosa e orante, l’atmosfera era piena di pace, nonostante le numerose preoccupazioni”. 

Nato a Damasco nel 1971, il religioso si è speso in prima persona a favore delle vittime, cristiane e musulmane, di una guerra che ha provocato quasi mezzo milione di morti e oltre sette milioni di sfollati. Nel periodo in preparazione alla Pasqua, il sacerdote ha lanciato una iniziativa benefica per le famiglie in difficoltà: una tanica di olio di oliva per tutte le famiglie della città, come segno tangibile di carità e misericordia.  

Alle celebrazioni di queste settimane, la comunità cristiana di Aleppo ha affiancato una serie di iniziative caritatevoli rivolte sopratutto alle famiglie più povere. “Nonostante non sia facile non cadere nella disperazione - afferma p. Ibrahim - [...] continuiamo il nostro cammino con passi sicuri e fiduciosi, pensando al futuro con pace e serenità” a dispetto del “suono dei tamburi di guerra”. 

Ripercorrendo celebrazioni, eventi e incontri che hanno contraddistinto i giorni della Pasqua “quello che mi ha colpito, oltre ogni cosa, è lo sguardo di tanti padri e madri, lo sguardo di tanti ammalati, di tanti giovani.e anziani che hanno usufruito dell’aiuto della Chiesa”. Un piccolo contributo in un mare di bisogno, che va “dal pacco alimentare alle necessità sanitarie”. “Vedevo nei loro occhi - racconta - una luce particolare”, come se volessero dire: “Grazie a voi, se abbiamo la gioia nel cuore e riusciamo a festeggiare la Risurrezione. Grazie alla carità che abbiamo visto in voi”.

“Essere ancora vivi, qui, Ad Aleppo è una conferma della risurrezione” sottolinea p. Ibrahim. “Il trascorrere in pace le feste pasquali, nonostante le difficoltà [...], avere ancora da mangiare e bere - conclude il sacerdote - è una prova della risurrezione [...] essere  amati, pensati e aiutati da voi è già per noi la più grande conferma che Gesù è risorto”.  

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
L’Unione europea rinnova le sanzioni (annuali) contro la Siria e Assad
17/05/2019 14:53
Trappiste di Azeir: embargo e sanzioni hanno messo in ginocchio i siriani
02/05/2019 12:04
Arcivescovo maronita di Damasco: Siria in miseria per la guerra e l'embargo
29/04/2019 08:07
Vescovo di Damasco: la Siria, una barca che rischia il naufragio
13/02/2021 08:00
'La guerra in Siria non è ancora finita, c'è più disperazione che speranza
18/03/2020 10:34


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”