06/03/2009, 00.00
NEPAL
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Pace a rischio, i ribelli maoisti reclutano nuovi combattenti

di Kalpit Parajuli
Il People’s Liberation Army vuole portare a 25mila il numero dei suoi effettivi. La decisione in risposta all’annuncio dell’esercito di procedere a 2800 nuove assunzioni. Molti giovani, sopratutto disoccupati, pronti a entrare tra le file dei ribelli.
Kathmandu (AsiaNews) - I ribelli maoisti stanno reclutando nuovi combattenti. Contravvenendo all’accordo stipulato con il governo sotto l’egida delle Nazioni Unite, il People’s Liberation Army (Pla) vuole aumentare il numero dei suoi effettivi sino a 25mila unità, 6 mila in più rispetto ai 19mila stimati dall’Onu. L’accordo prevede invece lo scioglimento del Pla con l’integrazione dei ribelli nell’esercito regolare o il loro reinserimento nella società nepalese.
 
I comandanti del Pla affermano che si tratta di una risposta al reclutamento annunciato a febbraio dall’esercito di Kathmandu, che vuole assumere 2800 nuove reclute. Il ministro della difesa e leader maoista, Ram Bahadur Thapa, aveva ordinato all’esercito di fermare il nuovo reclutamento e la disputa ora è alla Corte suprema in attesa di verdetto.
 
Nandakishor Pun aka Pasang, comandante del Pla afferma: “L’accordo di pace obbliga in modo uguale entrambe le parti. Se una di esse comincia a reclutare, l’altra può perdere la pazienza”. I ribelli maoisti intendono potenziare tutte le loro divisioni sparse nei 7 accampamenti in cui sono raccolte. “Preferiamo i giovani che sono pronti al sacrificio ed hanno più forza”, afferma il comandante Abiral, capo della terza divisione acquartierata a Shaktikhor. “Per questo diamo priorità ai combattenti esclusi dall’Onu”.
 
Rispondono alla chiamata dei ribelli soprattutto i giovani disoccupati, molti dei quali ex migranti tornati in patria dopo aver perso il lavoro.
 
Il segretario del partito maoista, Jhalanatah Khanal, ha intimato al Pla di fermare subito il reclutamento e dichiarato che “la rottura dell’accordo [col governo] potrebbe gravare sul progresso del processo di pace”. Vim Rawal, anch’esso membro del partito, ha rassegnato le dimissioni dallo Special Army Integration Committee (Saic), organismo che segue il processo di integrazione dei ribelli nell’esercito. Rawal ha motivato la scelta spiegando che “è cambiato il contesto politico dentro e fuori dal partito”. Il premier Prachanda, leader della formazione maoista e capo del Saic, ha ricordato che i ribelli da tempo non rispondono alla sua partito, ma ha aggiunto: “Tutto il Pla è pronto ad obbedire al Comitato [Saic Ndr.] e sono sicuro che possiamo fermarlo in qualsiasi momento”.
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