20/02/2019, 09.06
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Paju, leader religiosi uniti per la pace in Corea e nel mondo

Hanno partecipato ad un evento organizzato dalla Korean Conference of Religions for Peace (Kcrp), che riunisce le sette maggiori religioni in Corea del Sud. Commemorato anche il centenario del "Movimento del 1° marzo", sollevazione popolare contro il dominio coloniale del Giappone. Il giorno delle celebrazioni, chiese, cattedrali e templi buddisti suoneranno le campane all'unisono.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Provenienti dalla Corea del Sud e dall'estero, circa 250 leader religiosi e storici questa mattina hanno tenuto un incontro di preghiera vicino al confine con la Corea del Nord per invocare la pace nel mondo. Il World Peace Prayer Gathering è stato organizzato dalla Korean Conference of Religions for Peace (Kcrp), associazione che riunisce le sette maggiori religioni della Corea del Sud; ha avuto luogo presso la stazione Dorasan di Paju, diversi chilometri a sud del confine inter-coreano. I partecipanti all'evento hanno commemorato anche il centenario del Samil undong 삼일운동 (三一運動), il "Movimento del 1° marzo", sollevazione popolare organizzata nel 1919 da patrioti coreani contro il dominio coloniale del Giappone.

I leader di buddismo, protestantesimo, cattolicesimo e altre religioni che fanno parte della Kcpr hanno letto una preghiera per la pace nella penisola coreana. "Il Movimento indipendentista del 1° marzo – hanno affermato – ha con coraggio dichiarato 100 anni fa l'autosufficienza nazionale e una nuova era di indipendenza.Il nostro sogno è un mondo in cui tutti vivono come esseri umani. Non abbanoneremo mai questo sogno". I leader religiosi di 13 Paesi del mondo hanno dunque pronunciato un'altra invocazione, per la pace nel mondo.

Il Giappone ha dominato la penisola coreana dal 1910 al 1945. Nel 1919, in seguito alla morte di re Gojong, gli esuli politici residenti all'estero ed i movimenti clandestini locali scrivono la Dichiarazione unilaterale d'indipendenza, detta Gimidognip seoneonseo 기미독립 선언서; ne pianificano la lettura pubblica per il primo di marzo. Riunitisi nel Parco della Pagoda di Seoul, la mattina di quel giorno i 33 attivisti firmatari eseguono il piano dinanzi ad una grande folla. Ne segue un'ondata di proteste che coinvolge subito tutta la capitale. Le autorità giapponesi mettono in atto una feroce repressione: in tutto il Paese si contarono più di 7mila morti, oltre 10mila feriti ed un numero imprecisato di prigionieri (per alcuni esperti 50mila).

I leader delle sette principali religioni della Cora del Sud hanno dichiarato che parteciperanno a vari eventi commemorativi, preparati dal governo e dai gruppi civici in ricordo del Movimento del 1° marzo. La più importante cerimonia allestita dal governo si svolgerà nella piazza Gwanghwamun di Seoul, ma sono previste manifestazioni in numerose città di provincia. A partire da mezzogiorno del 1° marzo, le campane dei luoghi di culto di ciascuna delle sette religioni suoneranno all'unisono per tre minuti. Ogni confessione religiosa terrà poi un proprio evento per celebrare il centenario.

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