08/10/2018, 09.02
PAKISTAN
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Pakistan, avvocato di Asia Bibi: buone possibilità che venga assolta

Oggi l’udienza finale davanti ai giudizi della Corte suprema. Il processo ha subito numerosi rinvii per motivi di sicurezza. Sulla madre cristiana pende una sentenza di morte per blasfemia. Sui social gli appelli alla giustizia e preghiere da tutto il mondo.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Ci sono buone possibilità che Asia Bibi venga assolta. Lo ha dichiara ad AP Saiful Malook, avvocato della madre cristiana accusata di blasfemia e rinchiusa da nove anni nel carcere di Multan. Oggi si apre l’udienza finale presso i giudici della Corte suprema, che dovranno decidere se confermare la sentenza di morte. Alla vigilia del dibattimento, non ancora iniziato, l’avvocato nutre buone speranze di vittoria e, in caso contrario, chiederà una revisione della sentenza.

In un’intervista telefonica, l’avvocato Malook ha affermato con fiducia: “Sono sicuro al cento per cento che [Asia] verrà assolta. Abbiamo un buon processo”. Intanto non appena è stata diffusa la notizia della data dell’udienza finale, che si attendeva da tempo dopo numerosi rinvii, sui social si rincorrono commenti di solidarietà. La vicenda viene seguita attraverso gli hashtag #FreeAsiaBibi, #JeSuisAsiaBibi e #BasphemyLaw, con pagine a lei dedicate. Nelle ultime ore da tutto il mondo stanno giungendo preghiere per la sua liberazione. Un utente con il nome Khurram ha scritto: “È tempo che questa follia finisca. Troppo sangue è già stato versato per questa tragedia. La Corte faccia la cosa giusta e corregga gli sbagli”. Wajahat Abbas Kazmi, attivista pakistano in Italia, invita a scrivere all’ambasciata pakistana per chiedere giustizia.

In Pakistan la vicenda della donna cristiana è un argomento molto sensibile. Asia Bibi è stata arrestata nel giugno del 2009 perché accusata dalle colleghe di oltraggio al profeta Maometto, ma in realtà la sua unica “colpa” era di aver bevuto dallo stesso recipiente utilizzato dalle altre donne musulmane. Nel novembre 2010 è stata condannata a morte per impiccagione e da allora è sottoposta a regime d’isolamento nella prigione di Multan, dove le viene concessa un’ora d’aria tre volte al mese. In questi anni si è ammalata più volte e alcuni carcerieri, che ormai hanno stretto legami con lei, fanno sapere che non riceve adeguate cure mediche.

La vicenda della madre cristiana ha polarizzato la società e portato ad ulteriori episodi di violenza, non solo contro i cristiani, ma anche verso i musulmani che si erano espressi in suo favore. Il caso più eclatante è stato l’omicidio di Salman Taseer, governatore del Punjab, ucciso nel gennaio 2011 dalla sua guardia del corpo perché aveva criticato la legge sulla blasfemia e si era offerto di perorare la richiesta di grazia per Asia di fronte al presidente del Pakistan. Stessa sorte è stata riservata poco dopo, in marzo, a Shahbaz Bhatti, cattolico, ministro per le Minoranze, tra le più potenti voci liberali e progressiste pakistane.

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